Nove governatori brasiliani si ribellano alla follia di Bolsonaro: "Non riapriamo nulla"
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Nove governatori brasiliani si ribellano alla follia di Bolsonaro: "Non riapriamo nulla"

Nonostante il Brasile sia il paese più colpito dell'America Latina con 11mila morti, Bolsonaro vorrebbe la riapertura. Nove stati non sono d'accordo

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12 Maggio 2020 - 20.22


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Nove governatori brasiliani hanno annunciato che non rispetteranno la direttiva di aprire parrucchieri, centri estetici e palestre. I tre settori sono stati aggiunti ieri ai 54 servizi essenziali di cui è permesso il funzionamento, malgrado la pandemia di coronavirus. “Sono categorie che contano per oltre un milione di posti di lavoro”, ha detto il presidente Jair Bolsonaro dopo aver firmato il decreto.
La Corte Suprema ha infatti stabilito che le misure sanitarie spettano agli stati e le municipalità. E molti governatori hanno deciso di ignorare le direttive di Bolsonaro, che si è sempre opposto ad ogni misura anti covid, declassando la pericolosa malattia ad una febbriciattola. “Ignoreremo le nuove istruzioni del governo federale”, ha detto il governatore dello stato di Bahia, Rui Costa. Il decreto di Bolsonaro “Non altera in alcun modo il decreto in vigore a Ceara”, ha twittato il governatore di questo stato, Camillo Santana.
Con 169.906 casi certificato di contagio e oltre 11mila morti, il Brasile è il paese dell’America latina più colpito dal contagio.

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