“Domani non comprate frutta e verdura”: lo sciopero solidale per sostenere i braccianti invisibili
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“Domani non comprate frutta e verdura”: lo sciopero solidale per sostenere i braccianti invisibili

Gli hashtag #fermiamoicarrelli e #nonsonoinvisibile invitano le persone a non comprare frutta e verdura nei supermercati

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20 Maggio 2020 - 16.47


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Come era stato annunciato dal sindacalista Usb Aboubakar Soumahoro, domani i braccianti italiani incroceranno le braccia e non raccoglieranno frutta e verdura per protesta contro la sanatoria ‘a metà’ varata dal Governo e giudicata insufficiente. 
Ma in cosa consiste la sanatoria? La misura fortemente voluta dalla Ministra Bellanova prevede due strade per ottenere la regolarizzazione: la contrattualizzazione di stranieri o l’emersione di un pregresso rapporto di lavoro irregolare nei settori dell’agricoltura e dell’assistenza alla persona (colf e badanti), una strada che è a completa discrezione dei datori di lavoro; la possibilità per gli stranieri presenti in Italia di richiedere un permesso per attesa occupazione di sei mesi, eventualmente convertibile in lavoro. Ma questa possibilità è riservata solo a chi ha il permesso di soggiorno scaduto dopo il 31 ottobre 2019 e a chi è in grado di dimostrare di aver già lavorato nei settori di agricoltura e allevamento, cura degli anziani e della casa. Tra l’altro, la richiesta è a pagamento. 
Un provvedimento siffatto riguarda 200.000 persone, ed è una stima al ribasso, e i contratti di sei mesi sono precari e non garantiscono nessun potere contrattuale ai lavoratori per uscire dalle condizioni di sfruttamento. 
Come spiega Soumahoro: “Contestiamo che la regolarizzazione sia subordinata all’utilizzo delle braccia in determinati settori, che sia esclusiva di chi ha un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 escludendo gran parte delle vittime dei decreti sicurezza, che sia subordinata a un contratto di lavoro perché rende vulnerabili e ricattabili lavoratrici e lavoratori esponendoli allo sfruttamento”. 
Sul web nel frattempo è partita una campagna di solidarietà online per unirsi agli ‘invisibili’: gli hashtag #fermiamoicarrelli e #nonsonoinvisibile invitano le persone a non comprare frutta e verdura nei supermercati, “in segno di solidarietà con la richiesta di regolarizzazione che proviene dall’esercito degli invisibili delle campagne e delle periferie italiane” scrive Usb. 

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