Siamo un Paese patriarcale anche quando facciamo i tecnologici: nell'app Immuni la solita grafica maschilista
Top

Siamo un Paese patriarcale anche quando facciamo i tecnologici: nell'app Immuni la solita grafica maschilista

Una donna tiene in braccio un bambino. L'uomo, invece, lavora: l'immagine presente sulla app Immuni diventa un caso e spinge la ministra Elena Bonetti ad annunciare imminenti modifiche grafiche.

App Immuni
App Immuni
Preroll

globalist Modifica articolo

3 Giugno 2020 - 10.33


ATF

Non ce la facciamo, è più forte di noi. Possiamo parlare, insegnare, litigare, sulla cultura di genere, sull’educazione alla parità, sulla necessità di scardinare una cultura patriarcale anni 50, ma alla fine chi caschiamo sempre. 
Questa volta si tratta di una immagine della nuova app di tracciamento dei contagi del Covid. La stessa grafica è presente ancora in tanti libri di testo ma vederla in una innovativa applicazione tecnologica è parecchio imbarazzante.
Una donna tiene in braccio un bambino. L’uomo, invece, lavora: l’immagine presente sulla app Immuni diventa un caso e spinge la ministra Elena Bonetti ad annunciare imminenti modifiche grafiche. “Cara Anna Paola Concia, ho scritto ieri alla Ministra Paola Pisano (Innovazione Tecnologica e Digitazlizzazione, ndr) e mi ha subito rassicurato sul fatto che si sta lavorando ad una modifica, che sarà rilasciata entro breve”, scrive la ministra delle Pari Opportunità, rispondendo alla ex deputata democratica Anna Paola Concia che le aveva espressamente chiesto di cambiare l’immagine.

Leggi anche:  Le competenze cognitive degli adulti italiani restano lontano dalla media Ocse

“Ministra Elena Bonetti – aveva scritto in precedenza Concia alla titolare delle Pari Opportunità, postando il disegnino che accompagna l’App – la prego gentilmente di parlare con la Ministra Paola Pisano (titolare del dicastero dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, ndr) perché questa immagine fuori dal tempo e dalla storia deve essere cambiata. Ho scritto deve, sì – ha spiegato l’ex parlamentare, nota per il suo impegno a tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali – perché lo dovete alle donne italiane che non meritano tutto questo”. A stretto giro il commento netto della cantautrice Turci: “Condivido”.

Native

Articoli correlati