Nella sua affannosa ricerca di una polemica in cui mettere becco, Matteo Salvini è diventato un po’ la parodia di sé stesso: adesso, pur di andare contro il sindaco di Milano Beppe Sala, si mette ad attaccare la pista ciclabile di corso Buenos Aires a Milano, creata senza cordoli ma solo con la segnaletica orizzontale per favorire l’uso della bicicletta e alleggerire un po’ i mezzi pubblici (visto che per le regole di distanziamento non possono viaggiare a pieno carico) evitando che tutti usino l’auto, ovviamente nell’ottica di favorire il distanziamento sociale a causa del Coronavirus e di incentivare l’utilizzo di mezzi non inquinanti.
Ma a Salvini non va bene, e le sue motivazioni sono grottesche: “Viva le biciclette e i monopattini, ma non complichiamo la vita a chi vuole lavorare. Qui siamo di fronte all’ all’ambientalismo radicalchic da salotto. L’emergenza degli italiani è il lavoro”.
Non si ferma qui: “Vorrei conoscere chi ha disegnato quella pista ciclabile su uno degli assi più trafficati di Milano. Troppi errori di progettazione: grande rischio per la salute dei ciclisti. Questo è il frutto dell’ambientalismo da salotto fondato su pressappochismo e arroganza”.
Salvini amico dello smog: "La pista ciclabile a Milano? Ambientalismo radical chic"
Salvini si riferisce alla pista ciclabile di corso Buenos Aires a Milano, creata senza cordoli ma solo con la segnaletica orizzontale per favorire l'uso della bicicletta
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4 Giugno 2020 - 19.48
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