Il gip di Napoli Maria Luisa Miranda, che ha firmato le misure cautelari si è riservato di prendere una decisione in relazione alla posizione del senatore Luigi Cesaro, “all’esito – si legge nell’ordinanza – dell’eventuale autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio”. Il senatore di Forza Italia risulta tra le persone indagate nell’inchiesta su presunte collusioni tra camorra e politica nel Napoletano, tra Sant’Antimo e comuni limitrofi, che ha portato oggi i carabinieri del Ros a notificare 59 misure cautelari: 38 arresti in carcere, 18 ai domiciliari, due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una sospensione dai pubblici uffici.
Concorso esterno in associazione camorristica. Con questa accusa le forze dell’ordine hanno arrestato nel corso del blitz che ha decapitato tre clan nel Napoletano i tre fratelli del parlamentare Luigi Cesaro. Antimo è finito in carcere, Aniello e Raffaele agli arresti domiciliari.
Sotto sequestro anche la società “Il Molino”. L’inchiesta è condotta dai pm Giuseppina Loreto e Antonella Serio e le ordinanze sono firmate dal gip Tommaso Miranda.
La misura degli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Aniello e Raffaele entrambi già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la camorra. In carcere invece va un terzo fratello, Antimo, patron del centro di analisi ‘Igea’ di Sant’Antimo.