Se criticate le proteste per George Floyd è perché lui è nero e voi siete razzisti: almeno ammettetelo
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Se criticate le proteste per George Floyd è perché lui è nero e voi siete razzisti: almeno ammettetelo

Sarebbe enormemente apprezzata la coerenza di chi, con bandierina tricolore su twitter e selfie con Salvini o Meloni sullo schermo del telefono, ammettesse ‘sì, a me i neri fanno schifo’. Almeno sarebbe coerente.

Proteste a Roma per George Floyd
Proteste a Roma per George Floyd
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Giuseppe Cassarà Modifica articolo

9 Giugno 2020 - 17.02


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Uno degli atteggiamenti che maggiormente irrita dei fanatici dell’estrema destra nostrani (ma non solo) è la faccia tosta di comportarsi da razzisti, dire frasi razziste, pensare in modo razzista, discriminare in modo razzista ma non ammettere di essere razzisti nemmeno sotto tortura.

Sarebbe enormemente apprezzata la coerenza di chi, con bandierina tricolore su twitter e selfie con Salvini o Meloni sullo schermo del telefono, ammettesse ‘sì, a me i neri fanno schifo’. Almeno parleremmo chiaramente, metteremmo tutte le carte sul tavolo. Diremmo, insomma, le cose come stanno. Tu non pensi che i neri debbano andare fuori dall’Italia per raffazzonate motivazioni economiche, e non sei davvero convinto del pericolo della sostituzione etnica. Meglio ancora non ti nascondi, caro il mio sovranista immaginario, dietro la solidarietà pelosa e ipocrita dell’aiutiamoli a casa loro. No, lo dici e lo rivendichi con orgoglio: sei un razzista, e i neri ti fanno schifo perché sono neri.

Ammettere di avere un problema, si dice, è il primo passo per la soluzione. L’Italia di problemi non ammessi ne ha tantissimi e uno di questi è proprio questo girare intorno al razzismo che attanaglia questo paese. Problema che si sta ripresentando adesso per le proteste per George Floyd: Laura Boldrini, inginocchiandosi in Parlamento, è stata accusata di fare sceneggiate, di non pensare agli italiani, di essere ipocrita, di non essere patriottica, e via dicendo. Il tutto perché ha scelto di mostrare solidarietà a un uomo nero che è stato soffocato a morte dalla polizia. Se non è razzismo questo allora cosa lo è?

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Come si può essere ‘contrari’ alle proteste per George Floyd senza essere razzisti? Come si può dire che una persona nera nata e cresciuta in Italia non sia italiana senza essere razzisti? Come si può voltare le spalle ai migranti che affogano nel Mediterraneo senza essere razzisti? È il momento di chiamare le cose con il loro nome, e questo non vale solo per gli ipocriti dell’estrema destra, ma anche per la sinistra istituzionale: cominciare a dire che chi sfascia una città per manifestare contro il Governo è un fascista, che chi diffonde fake news è un criminale, che chi non si inginocchia per George Floyd è inumano oltre che razzista sarebbe un passo importante per un percorso di redenzione che questo paese deve necessariamente affrontare.

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