“Sono già proiettato al futuro, sono sempre alla ricerca del domani”. Così Massimo Giletti si racconta sulle pagine del Corriere della Sera, reduce dalla stagione televisiva che lo ha visto alla guida della trasmissione di La7 “Non è l’Arena”.
Una stagione televisiva in cui gli approfondimenti sull’emergenza Covid-19 hanno avuto un ruolo centrale. A tale riguardo, Giletti rivela:
“Ogni stagione ha un suo percorso, quanto è successo non poteva non influire sul racconto”.
E a proposito dei virologi intervenuti nei dibattiti televisivi:
“La scienza è in continuo divenire, procede per test e tentativi, non arriva subito al risultato: quello che contesto ai Burioni, ai Pregliasco è che non abbiano avuto l’onestà di dire: abbiamo sbagliato”.
Col suo programma, Massimo Giletti occupa l’importante spazio del prime time domenicale e racconta:
“Con il calcio sarà ancora più complesso, ma mi sono sempre piaciute le sfide difficili, anche Cairo disse che era una follia, ma io scelsi la domenica per misurami con Fazio […] Misurarsi con i numeri uno è sempre molto più interessante e stimolante”.
E a chi gli domanda cosa pensi dei colleghi conduttori Fabio Fazio e Barbara D’Urso risponde:
“Fazio ha tantissimi meriti e un modo di fare tv diverso dal mio: io faccio inchieste, lui fa intrattenimento […] La D’Urso? È un tesoro per Mediaset, è una stacanovista straordinaria, il problema è che se fai tanta quantità inevitabilmente perdi di qualità”.
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