Lite tra indipendentisti e indipendentisti nell’animo ma che non possono più dirlo da quando Salvini, in uno dei suoi recenti travestimenti, ha dismesso la camicia verde padana e ha adottato il tricolore, almeno fino a quando gli farà comodo.
Nel Veneto è polemica tra la Lega di Zaia e il consigliere regionale indipendentista
“Se è vero che “trasparenza e chiarezza sulla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 sono fondamentali”, sorprende però che a chiederle “con tutta questa attenzione e animosita’” sia il consigliere regionale Antonio Guadagnini, “dal momento che era stato proprio lui, a fine febbraio scorso, a sponsorizzare sui social, gli spritz alla Zingaretti, invitando i veneti a non chiudersi in casa ma a vivere le città, con l’hashtag #iononhopauradelcoronavirus”.
Questa la risposta del capogruppo della Lega in Consiglio regionale veneto, Nicola Finco, al candidato alla presidenza del Veneto indipendentista Antonio Guadagnini, che in mattinata ha annunciato un accesso agli atti per verificare a chi si debba e a quando risalga il piano sanitario che ha probabilmente consentito di evitare un disastro maggiore in Veneto. “È strano vedere come il collega tranquillizzasse tutti, a inizio pandemia, sul rischio contagio: ricordiamo come, al di là degli aperitivi anti psicosi, dicesse con grande sicurezza che il virus non poteva essere contratto camminando all’aperto sui marciapiedi o bevendo una birra, e che quindi il barricarsi in casa fosse perfettamente inutile”, attacca Finco, che comunque assicura “tutto l’appoggio della Lega e di questa amministrazione regionale” a chi “chiederà trasparenza sulla gestione sanitaria”.
La speranza, conclude Finco, è che “comunque nessuno utilizzi la pandemia per la campagna elettorale”, perche’ “le vittime meritano rispetto, non possono essere strumentalizzate per scopi indegni”.
E quindi, “consiglio a Guadagnini di smettere di utilizzare il professor Crisanti come bandiera elettorale: tutti riconosciamo le doti del virologo, ma penso che il professore abbia cose più importanti da fare che essere tirato in ballo dai politici in vista delle elezioni”.
C’è da dire che l’indipendentista veneto Antonio Guadagnini ha cominciato a fare a suo tempo politica con la Dc, passando poi ad Alleanza Nazionale e poi all’Udc di Casini. Ossia tutti partiti nazionalisti.
Solo dopo la mancata elezione all’europarlamento con l’Udc Guadagnini ha scoperto l’indipendentismo veneto. Il percorso inverso di Salvini.
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