Il Gip di Napoli convalida l'arresto di Emilio Fede ma lo rimanda a Milano ai domiciliari
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Il Gip di Napoli convalida l'arresto di Emilio Fede ma lo rimanda a Milano ai domiciliari

Il giornalista come già stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, dovrà rientrare nella sua abitazione di Segrate e lì trascorrere il residuo di pena che gli resta da scontare (meno di 4 anni).

Emilio Fede
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24 Giugno 2020 - 15.48


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Per carità: vedere una persona di 89 anni privata della libertà dispiace. Ma è altrettanto vero che Emilio Fede è stato condannato per reati non esattamente trascurabili e anche che non è andato il galera.

Questo perché l’Italia è un paese nel quale c’è comunque una civiltà del diritto che va nella direzione opposta rispetto alla destra che dice “marcire in galera” oppure “gettare la chiave”.

L’arresto di Emilio Fede è stato convalidato ma senza nessuna misura cautelare per l’ex direttore del Tg4 che dunque deve tornare a scontare la pena per la condanna incassata nel processo Ruby bis (4 anni e 7 mesi di carcere) in regime di detenzione domiciliare nella sua residenza alle porte di Milano.

Il gip di Napoli, Fabio Provvisier, ha convalidato l’arresto per evasione ma ha anche disposto “l’immediata liberazione” del giornalista, anche se soltanto in relazione all’accusa di evasione dalla detenzione domiciliare. Perciò Fede, come già stabilito dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, dovrà rientrare nella sua abitazione di Segrate, comune dell’hinterland Est del capoluogo lombardo, e lì trascorrere il residuo di pena che gli resta da scontare (meno di 4 anni).

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La richiesta del pm Gloria Sanseverino di convalidare l’arresto e disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari è stata dunque parzialmente rigettata dal giudice, che ha dichiarato la propria incompetenza territoriale inviando tutti gli atti al Tribunale di Sorveglianza di Milano per una pronuncia nel merito.

Secondo il gip, come emerge dall’ordinanza di convalida, non c’è “alcuna ragione di urgenza” per procedere con la misura cautelare chiesta dalla procura di Napoli nei confronti dell’ex direttore del Tg4.

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