Il pm di Roma Giovann Musarò, nel corso dell’audizione del luogotenente Giancarlo Silvia, del Nucleo comando della compagnia Roma-Casilina, nell’ambito del processo per i presunti depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi, è tornato a parlare di tre comunicazioni di “apprezzamento” e “plauso” ai carabinieri che effettuarono l’arresto di Cucchi, che furono inviate dai vertici locali dell’Arma dell’epoca e recapitate pochi giorni il decesso del giovane geometra che era finito in carcere per reati di droga.
Nel leggere una nota il magistrato ha sottolineato che questa era stata mandata a quattro giorni dal decesso e ha chiesto al teste: ”È usuale una nota del genere per un arresto di spaccio di droga, per una così modica quantità?. “Certamente no”, ha risposto Silvia.
Silvia ha anche dichiarato che “un militare del Nucleo operativo, di ritorno dall’udienza di convalida di Stefano Cucchi, disse che il giovane era conciato male, tanto che aveva difficoltà a camminare”. Silvia ha anche aggiunto che in quell’occasione non ha riferito questa comunicazione ai suoi superiori.
Caso Cucchi, il pm torna sulle tre comunicazioni di 'plauso' ai carabinieri per l'arresto
Le tre comunicazioni furono inviate dai vertici locali dell’Arma dell’epoca e recapitate pochi giorni il decesso del giovane geometra che era finito in carcere per reati di droga.
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13 Luglio 2020 - 16.12
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