È sempre esilarante vedere Matteo Salvini farsi paladino della democrazia solo quando conviene ai suoi interessi: come aveva annunciato, il difensore della cristianità si è recato all’ambasciata turca a Roma, per protestare contro l’annuncio di Erdogan della ritrasformazione di Santa Sofia in Moschea. “Giù le mani da Santa Sofia” recitano i cartelli portati dai leghisti, come “Mai Turchia in Europa”.
“Non è possibile che i patrimoni storici e culturali prima ancora che religiosi della cristianità nel mondo vengano trasformati in moschee. Non è possibile che il fanatismo islamico cancelli secoli di storia, di diritti, di libertà e conquista. E quindi non è possibile che il regime turco possa permettersi di trasformare le chiese in moschee senza che nessuno apra bocca. Siamo vicini alla sofferenza del Santo Padre”, ha detto Salvini, aggiungendo: “Speriamo che la comunità internazionale reagisca e che l’Unione europea, che sta riempiendo il regime turco di miliardi, reagisca. Anche perché hanno detto che è solo il primo passo. A furia di chinare il capo, tra un po’ ci troviamo una moschea al posto del Duomo” aggiunge alla fine, per non rinunciare a spandere ancora paura sull’inesistente invasione islamica.
“Io – ha aggiunto – bloccherei qualsiasi tipo di finanziamento al regime turco e chiuderei una volta per tutte ogni ipotesi di adesione della Turchia all’Europa. Abbiamo dato più di dieci miliardi di euro a un regime che trasforma le basiliche in moschee e penso che abbiano esagerato. Dal governo sento silenzio e da cittadino italiano mi vergogno di questo silenzio”.
Salvini il crociato, difende Santa Sofia e torna ad alimentare false paure: "Avremo una Moschea al posto del Duomo"
Come aveva annunciato, il difensore della cristianità si è recato all'ambasciata turca a Roma, per protestare contro l'annuncio di Erdogan della ritrasformazione di Santa Sofia in Moschea.
globalist Modifica articolo
13 Luglio 2020 - 17.03
ATF
Native
Articoli correlati