Ha messo a punto una camera elettromedicale dove i malati di Covid entrano per sottoporsi ai raggi Uv per tre minuti, quanto basta per debellare il virus: è questa l’idea che Maurizio Pianezza, chirurgo oncologo e pneumologo nel board del Comitato scientifico european medical association (Ema), ha raccontato al Corriere della Sera. Il progetto sperimentale, che utilizza una combinazione precisa di temperatura, umidità e angolo di incidenza dei raggi Uvb, non ha ancora ricevuto il via libera dall’Italia.
«In Italia sono fermo. Dall’estero mi hanno risposto con interesse. Ma io all’Iss il progetto lo regalerei!»
La call conference con tre esperti dell’Istituto superiore, al momento, non ha dato i risultati sperati. Ma Pianezza è convinto della sua tesi.
«La domanda è: “Se, come dicono le ultime ricerche, per debellare il virus bastasse il caldo, come mai da noi c’è una minore incidenza del Covid e in Africa, dove fa ancora più caldo, no?”. Perché il raggio ultravioletto ha un angolo di incidenza tra i 155 e i 158 gradi, come accade nel periodo del solstizio-afelio, tra il 21 giugno e il 3 luglio, quando cioè in Italia la carica virale è diminuita moltissimo, e la temperatura e l’umidità hanno valori precisi: 22-23 gradi centigradi e 70-80%. Vede, i raggi ultravioletti riducono la carica virale ma a determinate condizioni. Basta ricrearle».
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