Padre Sorge e il Recovery fund: "Salvini è rimasto solo, lui è a priori contro l'Europa"
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Padre Sorge e il Recovery fund: "Salvini è rimasto solo, lui è a priori contro l'Europa"

Il gesuita già direttore di Civiltà Cattolica: "È anche giusto rendere conto: la priorità sono i bisogni dell'Italia: ora il governo non li può distruggere questi soldi".

Bartolomeo Sorge
Bartolomeo Sorge
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22 Luglio 2020 - 19.31


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Parole soddisfatte di un sacerdote inviso ai sovranisti che lo insultano sistematicamente: siamo “davvero davanti ad una decisione storica, importante”. Padre Bartolomeo Sorge, gesuita e politologo esprime soddisfazione dopo la decisione Ue di accordare 209 miliardi per l’Italia. “Siamo davvero davanti ad una decisione importante”, dice il gesuita non nascondendo il suo iniziale scetticismo.

“Ci credevo poco – spiega padre Sorge -. Mi dicevo: chissà se l’Europa ha la forza, e invece e’ riuscita a mettere all’angolo i Paesi che non hanno la cultura” della solidarietà. A questo proposito il sacerdote, già direttore di Civiltà Cattolica, fa notare come sia stato “un errore fare entrare i Paesi per appartenenza geografica quando invece è una questione culturale. Ma ha prevalso la solidarietà” con il Recovery fund.

Padre Sorge riserva anche una stoccata al segretario della Lega che non ha gioito per l’accordo: “Salvini è rimasto solo, lui è a priori contro l’Europa”.

Ora il governo dovrà gestire tanti soldi. ” Ci sono 5 o 6 priorità di fondo che bisogna osservare perché naturalmente- annota padre Sorge- non è che si può fare come si vuole. Non è un controllo ma è anche giusto rendere conto: la priorità sono i bisogni dell’Italia: ora il governo non li può distruggere questi soldi”.

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