Dopo la preoccupazione per i focolai, nel Lazio il rischio scende da moderato a basso
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Dopo la preoccupazione per i focolai, nel Lazio il rischio scende da moderato a basso

Lo sottolinea l'assessore regionale alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Alessio D'Amato, facendo il punto sull'epidemia di Covid-19.

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24 Luglio 2020 - 17.09


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“Il valore Rt nel Lazio è di 1,04 e la classificazione del rischio passa da moderata a bassa, ma rimangono forti timori per i casi di importazione e la movida. Bisogna mantenere alta l’attenzione”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Alessio D’Amato, facendo il punto sull’epidemia di Covid-19.

Nel Lazio si registrano oggi “18 casi e un decesso”, riferisce D’Amato. Dei 18 casi odierni, precisa, “13 sono di importazione: 9 casi di nazionalità del Bangladesh, una ‘coda’ dell’ultimo volo proveniente da Dacca; 2 da India e 2 da Turchia”.

“Una coppia domiciliata in Lombardia e di rientro a Formia (Latina) per una visita familiare – riporta inoltre D’Amato – è stata individuata al test sierologico e successivo tampone”. Inoltre nella Asl Roma 1 dei tre nuovi casi nelle ultime 24 ore “uno riguarda un uomo individuato in fase di pre-ospedalizzazione, uno un uomo già posto in isolamento e un altro un uomo positivo ora trasferito allo Spallanzani; avviata l’indagine epidemiologica”. Nella Asl Roma 4 sono nove i nuovi casi e riguardano persone di nazionalità del Bangladesh: sono persone già note e sono la coda dell’ultimo volo speciale da Dacca.

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Infine, per quanto riguarda le province, sono sei i nuovi casi nelle ultime 24 ore “e di questi quattro nella Asl di Latina – aggiunge l’assessore – si tratta di due persone di nazionalità indiana, con link al cluster familiare già noto e isolato. Due casi sono relativi a una coppia residente in Lombardia e di rientro per una visita familiare a Formia, individuata al test sierologico e successivo tampone”.

Nella Asl di Rieti sono stati registrati “due nuovi casi nelle ultime 24h: riguardano due uomini di nazionalità turca, per i quali è stata avviata l’indagine epidemiologica. I contatti stretti non sono collaborativi, e la Asl di Rieti ha chiesto l’ausilio a Forze dell’ordine”, commenta D’Amato.

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