di Matteo Belli*
Ci sono pochi posti in cui tante persone riunite assieme, possono fare il silenzio che si ascolta a Bologna, la mattina del 2 agosto, durante il minuto di raccoglimento, nel corso della Cerimonia di celebrazione della Strage alla Stazione del 1980. Ma quel silenzio non è improvviso come si sente, certe volte, negli stadi durante il ricordo di una persona scomparsa. Il silenzio di Bologna nasce dal lavoro che durante l’anno svolge l’Associazione Familiari delle Vittime e si condensa già la mattina, quando si forma il corteo che, da Piazza Maggiore, conduce alla Stazione, un corteo in cui sfilano gonfaloni dai Comuni di tutta Italia, portati da rappresentanti delle istituzioni, in uniformi che sembrano fatte apposta per contenere il caldo, talvolta torrido, che già alle 9 di mattina si può respirare a Bologna, il 2 agosto. Passare in mezzo a quel corteo, tra i parenti delle vittime con la gerbera bianca appuntata sul petto, tra i sopravvissuti e chi rimase ferito nell’attentato, è un’esperienza di un’intensità incomunicabile per chi non l’ha provata; vi si respira un senso di partecipazione alla comunità e di rispetto per i diritti violati che, in quel momento, sembra inattaccabile da qualsivoglia deterioramento della vita politico-amministrativa e l’emozione che ti vibra dentro, accompagnando quel corteo lungo Via Indipendenza, tra gli occhi della gente che guarda attonita e incapace di distogliere lo sguardo, muove un senso di gratitudine e d’identità nei confronti di quella comunità in cammino che ti fa sentire, una volta per sempre, la pienezza più profonda della parola “cittadino”. Quest’anno ricorrono i 40 anni della strage e, personalmente, credo che in mezzo a tanta dignità, a tanta umana energia e nel rispetto delle condizioni suggerite dalle attuali contingenze sanitarie, mi sia impossibile pensare a Bologna, il 2 agosto, senza la voce del suo silenzio più tragico, ma anche più forte e più nobile. Per questo, io chiedo che si faccia il corteo, da Piazza Maggiore a Piazza delle Medaglie d’Oro, davanti alla Stazione, la mattina del 2 agosto 2020.
*Attore e regista teatrale, anima artistica del 2 agosto