Non fu Benito Mussolini il primo a pronunciare la frase ‘Chi si ferma è perduto’, ma la citazione divenne famosa sicuramente perché fu il dittatore fascista a dirla in un discorso a Genova, il 14 maggio del 1938. Ci fu anche un film di Sergio Corbucci con Totò che aveva questo titolo e molti – sbagliando – la attribuiscono anche a Dante.
L’ultimo in ordine temporale a pronunciarlo è Matteo Salvini, che si fa oggi l’ennesima foto a torso nudo, mentre pedale la sua bicicletta, e scrive, appunto, “Chi si ferma è perduto! Si pedala direzione Catania, processo in vista sabato 3 ottobre”.
Dopo la citazione dannunziana prima (e fascista poi) ‘Memento Audere Semper’ stampata sulla mascherina, Salvini torna a strizzare l’occhio ai fascisti con queste frasi che fanno parte del sub-cultura neofascista ma che sono scelte per cura per poter essere al sicuro da eventuali querele per apologia.
Chi si ferma è perduto! Si pedala direzione Catania, processo in vista sabato 3 ottobre pic.twitter.com/za1b623CLX
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 10, 2020
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