Furia dei medici contro Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università San Raffaele, che a In Onda su La7 ha dichiarato che le notizie relative ai contagi degli ultimi giorni sono “la conferma di quello che ho detto il 28 aprile, quando appena usciti dalla fase più drammatica dell’epidemia dissi che dovevamo imparare a convivere col virus. Essere contagiati non significa essere malati”.
“Fa bene il governo ad adottare con le regioni tutte le norme per cercare di identificare precocemente i contagiati. Non dobbiamo però confondere il contagiato con il malato. Il contagiato ha un’evidenza sierologica per cui è venuto a contatto con un virus e nel 99% dei casi non manifesta una sintomatologia clinica. Ci sono appuntamenti che potrebbero creare disagio e preoccupazione, come la riapertura delle scuole, ma non dobbiamo creare confusione: essere contagiati non significa essere malati, non ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario”.
Insorge su twitter Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “Questa affermazione in in ottica di sanità pubblica è una grande bestemmia caro Zangrillo”.
Zangrillo però risponde con un lapidario: “Studia” e la querelle continua, con Cartabellotta che scrive: ” Studio da sempre e continuerò a farlo”.
La linea di Cartabellotta è che è pericoloso dire che “un contagiato non ha ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario, perché una persona contagiata ma asintomatica può comunque trasmettere il virus ad altre persone. E l’asintomaticità non è scontata.
Questa affermazione in in ottica di #sanità pubblica è una grande bestemmia caro #Zangrillo
“Essere contagiati non significa essere malati, non ha alcun significato dal punto di vista clinico-sanitario”.#COVID19 #inonda https://t.co/2EV4zNUKHC— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) August 12, 2020
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