Renzo Piano per i morti del Morandi: costruire ponti è un gesto di pace
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Renzo Piano per i morti del Morandi: costruire ponti è un gesto di pace

Due anni fa la tragedia di Genova. Lo scorso 5 agosto per l'inaugurazione del nuovo viadotto l'architetto ha incontrato i familiari delle vittime: qui nessuna magia solo la perla della riconoscenza

L'arcobaleno sul nuovo Ponte di Genova: l'inaugurazione lo scorso 5 agosto
L'arcobaleno sul nuovo Ponte di Genova: l'inaugurazione lo scorso 5 agosto
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14 Agosto 2020 - 09.02


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Lo scorso 5 agosto Renzo Piano, l’architetto che ha donato il progetto per il nuovo ponte San Giorgio alla città di Genova, ha voluto incontrare privatamente i familiari delle vittime, le 43 vittime che due anni fa hanno perso la vita per il crollo del Morandi.

E’ stato un discorso bello e commovente, sussurrato, lontano dai riflettori.

A due anni dalla tragedia pensiamo che citare le parole di Renzo Piano sia un gesto in memoria per i morti, per gli sfollati e un omaggio d’amore per Genova.

“È un ponte frutto di un lutto. Il lutto non si dimentica, il lutto si elabora. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. Essere amati nella tragedia non è facile, ma credo che sarà amato perché è semplice e forte come Genova”.

“È stato il più bel cantiere che abbiamo avuto in vita mia” anche se “siamo sospesi tra il cordoglio della tragedia e l’orgoglio di aver ricostruito il ponte”. Vista la rapidità della ricostruzione, ha continuato “si è parlato di miracolo, ma non c’è stato nessun miracolo. Semplicemente il Paese ha mostrato la sua parte buona”. “È un ponte di luce, da qui chi viene dal Nord vede la luce che arriva dal mare. Penso al poeta Giorgio Caproni che definisce ‘Genova di ferro e di vento’. Vorrei che questo ponte venisse visto così, forgiato nel vento”.

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“Dobbiamo riconoscenza per tutti coloro che hanno lavorato al ponte e chi lavora alla fine della fatica si aspetta una perla: la perla è la riconoscenza. Qui siamo sospesi tra tragedia e orgoglio e riconoscenza, ma non parliamo di miracolo, qui è successa una cosa bella per il Paese. Costruire è una magia, i muri non vanno costruiti, i ponti sì e farlo è bellissimo, è un gesto di pace. Anche questo cantiere è magia, un cantiere su cui in cui su tutto prevalgono solidarietà, passione, amore. Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte”.

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