“La sfida e’ creare un sistema di sorveglianza attiva capillare e omogenea su tutto il territorio, che ci permetta di tornare a lavorare, a votare, ad andare a scuola. Per questo dobbiamo portare la nostra capacita’ giornaliera di effettuare tamponi dai 70 mila attuali a circa 250-300 mila tamponi al giorno”: ad affermarlo e’ il direttore dell’unita’ operativa di Microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera dell’Universita’ di Padova, Andrea Crisanti, in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Per il virologo, “serve un piano nazionale di sorveglianza per quadruplicare la nostra capacita’ di effettuare tamponi”. “Questa attivita’ strategica per il nostro Paese non puo’ essere lasciata in balia delle diverse impostazioni delle Regioni”, ha aggiunto. “Abbiamo 30 giorni per far si’ che le lezioni riprendano in sicurezza e 60 per evitare che questo inizio di scuola si risolva in un drammatico fallimento”.
“Se vogliamo provare a convivere con questo virus dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione in cui coesistono un’alta trasmissione e intensi scambi sociali senza che questo porti al collasso del sistema sanitario”, ha sottolineato Crisanti. “Questo”, ha proseguito, “comporta scelte strategiche che non si possono lasciare alla decisione del singolo, pur bravo, governatore di Regione. Serve un massiccio investimento in attrezzature, in logistica e in personale e una presenza omogenea in tutte le regioni italiane. Ci aspettano appuntamenti cruciali: il rientro a scuola, le elezioni”.
Argomenti: covid-19