Odio sui migranti morti a Crotone, la diocesi: "Siamo sconcertati"
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Odio sui migranti morti a Crotone, la diocesi: "Siamo sconcertati"

Lo scrive in una nota la Curia Arcivescovile di Crotone.

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31 Agosto 2020 - 10.15


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 “L’intera comunità diocesana che è in Crotone-Santa Severina piange per la morte di questi nostri tre fratelli migranti, dei quali pur non conoscendo i nomi, intuiamo la tragica storia di sofferenza, e spera che i dispersi (o il disperso) siano ritrovati salvi. Siamo, altresì, vicini agli uomini della Guardia di Finanza rimasti feriti nelle operazioni di soccorso, così come ci sentiamo in dovere di ringraziare e di lodare tutti gli uomini e le donne dello Stato, delle associazioni di volontariato e del personale medico e paramedico per la dedizione con cui si stanno adoperando nei soccorsi dei superstiti e nella ricerca dei dispersi”. Lo scrive in una nota la Curia Arcivescovile di Crotone.
“Riteniamo – aggiunge – che sia proprio il prendersi cura del prossimo, senza distinzione di razza, lingua, sesso, religione, il valore più alto della nostra Repubblica di cui come cattolici ci sentiamo orgogliosamente ispiratori e parte integrante. Facciamo nostro l’appello di papa Francesco, che proprio domenica scorsa, 23 Agosto, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, ricordava ai credenti e alla comunità internazionale che “Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza, vittime della cultura dello scarto”.
Di fronte a questi nostri tre fratelli caduti vittime nel Mediterraneo, facciamo appello al Governo Italiano, alla Commessione Europea e alla comunità internazionale perché non lascino nulla di intentato nel favorire l’accoglienza dei migranti e la risoluzione dei conflitti interni ai loro Paesi che li costringono alla fuga”.
La nota poi prosegue: “In questo momento siamo altresì increduli e turbati per l’aria d’odio e d’indifferenza che si respira sui social e ci preoccupa e rammarica sapere che anche tra chi si professa cristiano e cattolico ci si abbandoni a giudizi e a considerazioni che rasentano il razzismo. Invitiamo tutti i responsabili politici ed amministrativi del nostro paese a farsi carico dei problemi sociali che esasperano la nostra gente e che il Corona Virus ha aggravato ancora di più, guardando con lungimiranza ai valori di civiltà sanciti dalla nostra Costituzione, gli unici in grado di traghettarci verso una società più giusta, con meno disuguaglianze e più attenta ai bisogni dei cittadini più fragili”.
Più in là la Curia Arcivescovile aggiunge: “Come figli dell’unico Padre misericordioso, credenti in Gesù Cristo, che si è fatto prossimo di tutti, soprattutto dei più poveri e degli ultimi, riteniamo che l’odio e l’indifferenza nei confronti dei migranti, sia contrario all’autentica pietà cristiana. Il Vangelo di Gesù, attraverso la Dottrina Sociale della Chiesa, ci ricorda che ogni uomo è, in quanto figlio di Dio, chiamato a realizzarsi in modo dignitoso secondo giustizia e carità. (Catechismo della Chiesa Cattolica, 299). Pertanto è eticamente inammissibile rifiutarsi di accogliere i migranti perché, come ricorda il Concilio Vaticano II (nel documento Gaudium et spes al numero 69): “Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli, e pertanto i beni creati devono equamente essere partecipati a tutti, secondo la regola della giustizia, inseparabile dalla carità”…”. 
Infine, la nota conclude: “Mentre ci auguriamo che i toni più aspri si stemperino, come chiesa diocesana presentiamo a Dio, tutte le vittime innocenti delle disuguaglianze mondiali e incoraggiamo, con rinnovato slancio, a favorire nel nostro territorio percorsi di integrazione, di fratellanza e di tutela dei più fragili e dei più poveri, perché nessuno tra di noi abbia a soffrire e a sentirsi escluso e scartato”.

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