Il gusto del paradosso e della provocazione, peccato solo che la pandemia non sia un reality show e cha ha provocato e sta provocando disastri in tutto il mondo.
“Per evitare l’irrazionale diffondersi del virus della paura, ho scritto un’ordinanza per vietare l’uso della mascherina, che non è un divieto, ma un richiamo alla ragione e al libero pensiero, cioè al pensiero libero da pregiudizi. La mia minaccia di multa a chi porta la mascherina per strada è solo un paradosso per fare riflettere sulla insensatezza della sottomissione, non imposta, ma accettata passivamente”.
Così, con una lettera al ‘Giornale’, Vittorio Sgarbi spiega perché, nella sua veste di sindaco di Sutri, ha firmato un’ordinanza che vieta l’uso delle mascherine all’aperto nella cittadina laziale.
E, a sostegno dell’ordinanza, Sgarbi ricorda “il decreto legge 155 del 2005 che, dopo gli attentati terroristici islamici, vieta ogni mascheramento del volto che possa ‘rendere difficoltoso il riconoscimento della persona’. Verum ipsum factum. Le evidenze scientifiche disponibili, fornite dall’Istituto superiore della sanità, indicano che in sei mesi l’epidemia ha prodotto 4 decessi sotto i 9 anni e nessuno tra i 10 e i 19 anni. Nessuno. Nessuno. Dobbiamo imbavagliarli tutti con le mascherine, perché non si contaminino sani tra sani?”, conclude il primo cittadino di Sutri.
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