La versione dei genitori di Maria Paola e del suo assassino: "Siamo umili e cristiani, nostro figlio è innocente"
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La versione dei genitori di Maria Paola e del suo assassino: "Siamo umili e cristiani, nostro figlio è innocente"

I genitori sono 'certi dell'innocenza' del figlio che prima ha speronato il motorino facendo cadere la sorella, poi ha picchiato Ciro senza accorgersi di aver già ucciso Maria Paola

Maria Paola Gaglione
Maria Paola Gaglione
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14 Settembre 2020 - 20.38


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C’è francamente da rabbrividire a sentire la versione dei genitori di Maria Paola Gaglione del suo assassino, Michele, che ha ucciso la sorella perché non rusciva ad accettare la sua relazione con Ciro, un ragazzo transgender: “Abbiamo scelto il silenzio per piangere Paola, con la dignità e l’amore che abbiamo provato a donarle da quando è nata. Nessun processo o sentenza potrà guarire la nostra ferita. Tuttavia – dicono i signori Franco e Pina Gaglione – desideriamo far arrivare alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine il nostro grazie per quanto stanno facendo in questi giorni. Siamo certi della innocenza di nostro figlio Michele. Non abbiamo mai creduto all’ipotesi dell’aggressione e non ci crederemo mai perché conosciamo Michele ed il suo amore per Paola”.
Insomma, i genitori sono ‘certi dell’innocenza’ del figlio che prima ha speronato il motorino facendo cadere la sorella, poi ha picchiato Ciro senza accorgersi di aver già ucciso Maria Paola. Senza contare, va ricordato, che il gip ha convalidato l’arresto di Michele Gaglione perché ‘pericoloso e con scarso senso sociale’. 
Ma tutto questo non è vero, per i genitori. Anzi: “Desideriamo esprimere il nostro più forte dissenso per le frasi omofobe attribuite a noi e al nostro figlio. Nella nostra famiglia, umile e cristiana, non c’è spazio per l’odio verso il prossimo e a maggior ragione non c’è spazio per l’odio o la discriminazione per motivi sessuali” asseriscono i genitori di Paola. Poi spiegano: “eravamo preoccupati per Paola, ma non per le sue scelte sentimentali o sessuali. Sentivamo il pericolo di una frequentazione con una persona, ad avviso di noi genitori, poco affidabile. La nostra critica era alla persona, mai all’orientamento sessuale. Il tempo dirà se le nostre erano preoccupazioni fondate”.
“Adesso chiediamo solo di rispettare le nostre lacrime, il nostro dolore e il nostro silenzio. Ci scusiamo vivamente ed umilmente con i giornalisti e le TV che ci hanno contattato in queste ore, anche a loro va il nostro grazie. Per il resto ci affidiamo ai magistrati, pienamente rispettosi del loro lavoro”, concludono i Gaglione.

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