Sea Watch bloccata a Palermo, Medici Senza Frontiere: "L'Italia condanna a morte i migranti in mare"
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Sea Watch bloccata a Palermo, Medici Senza Frontiere: "L'Italia condanna a morte i migranti in mare"

Msf: "Questa decisione di compromettere ulteriormente la già limitata capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale avrà conseguenze devastanti per chi in mare avrà bisogno di assistenza"

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20 Settembre 2020 - 15.18


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Riguardo al blocco amministrativo della Sea Watch al porto di palermo, Medici Senza Frontiere ha commentato: “Ancora una volta un uso strumentale del diritto marittimo nasconde la decisione politica di impedire alle navi umanitarie di salvare vite in mare”. 
“La realtà violenta da cui le persone sono fuggite e i pericoli del viaggio che sono state costrette a intraprendere per cercare sicurezza erano evidenti nelle ferite che abbiamo trattato”, dice Barbara Deck, coordinatrice medica di MSF a bordo. “Dal bambino rimasto sordo per il pugno alla testa da parte di un uomo armato, al padre che porta le cicatrici della plastica sciolta sulla sua pelle mentre era in Libia, abbiamo testimoniato una resilienza disarmante. Mentre assistiamo i nostri pazienti a bordo, è devastante sapere che i governi europei stanno facendo tutto quello che possono per impedire alle persone di ricevere assistenza e cure salvavita”.
“Le autorità italiane stanno strumentalizzando in modo ormai sistematico le legittime procedure marittime” dice Marco Bertotto, responsabile affari umanitari di MSF. “Le ispezioni a bordo delle navi umanitarie sono diventate un modo per bloccare le attività di ricerca e soccorso. Ogni volta che una di queste navi entra in un porto italiano, viene sottoposta a un controllo lungo e meticoloso fino a quando non vengono evidenziate irregolarità. Ci sono volute ieri 11 ore di ispezione per arrivare a infrazioni sufficienti da impedire alla nave di lasciare il porto e riprendere il mare”.
“Ci accusano di salvare ‘sistematicamente’ persone, fino a contestare il numero eccessivo di giubbotti di salvataggio a bordo. Mentre il dovere di ogni nave di assistere imbarcazioni in difficoltà viene del tutto ignorato. Le autorità italiane provano a fermare le organizzazioni umanitarie – che cercano solo di salvare vite in mare come richiesto dal diritto marittimo internazionale – mentre disattendono i loro stessi obblighi di soccorso, con l’assenso se non il pieno appoggio degli stati Europei” aggiunge Bertotto di MSF.
“L’Italia e gli stati membri dell’UE stanno sistematicamente ignorando il loro dovere legale e morale di salvare vite umane, scegliendo invece di imporre strumentalmente misure burocratiche e amministrative per fermare un’altra nave umanitaria. Questa decisione di compromettere ulteriormente la già limitata capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale avrà conseguenze devastanti per chi in mare avrà bisogno di assistenza e porterà inevitabilmente a un maggior numero di vittime” spiega Medici Senza Frontiere”. 

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