Mare Jonio, il capo missione: "Le nostre navi sono bloccate da questo Governo, non dai decreti Salvini"
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Mare Jonio, il capo missione: "Le nostre navi sono bloccate da questo Governo, non dai decreti Salvini"

Luca Casarini: "Nonostante le belle parole e i proclami, siamo tornati nella situazione in cui tutte navi del soccorso in mare sono bloccate. Utilizzando non il decreto sicurezza, ma pretestuose motivazioni amministrative".

Mare Jonio
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26 Settembre 2020 - 14.51


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Il capo missione a bordo della nave di soccorso italiana Mare Jonio, Luca Casarini, denuncia che “tutte le navi sono di fatto bloccate dal governo italiano”. Questo il suo commento in seguito al fermo della Guardia Costiera che ha bloccato la Mare Jonio nel porto di Pozzallo. 
“Non vogliamo scaricare le responsabilità sulle singole capitanerie – spiega Casarini – ma dipendono tutte dal ministero dei Trasporti e da quello dell’Interno, quindi questa è proprio una volontà governativa. Nonostante le belle parole e i proclami, siamo tornati nella situazione in cui tutte navi del soccorso in mare organizzate dalla società civile sono sotto blocco. Utilizzando non il decreto sicurezza di Salvini, ma una sequela infinita di pretestuose motivazioni amministrative”. 
“Io ricordo che tutte le navi civili europee esistono – prosegue – perché ci sono gravissime mancanze del Governo sul soccorso in mare e il Mediterraneo è la frontiera più pericolosa al mondo con decine di migliaia di morti. Per questi motivi si è sviluppata la risposta dal basso, con la società civile, con il monitoraggio e il soccorso che hanno salvato migliaia di donne uomini e bambini. Il Governo ora deve decidere da che parte stare, se vuole continuare nel lavoro sporco, folle, che caratterizzava il Governo Salvini o se vuole cambiare. Ma se decide di farlo deve rispettare le convenzioni e la Costituzione italiana. E smetterla di boicottare chi salva vite in mare”. 
“Chi ha la maggioranza in Parlamento dovrebbe studiarsi bene l’ultimo rapporto di Amnesty International sulla Libia, su chi finanzia torturatori, su chi uccide. I complici di quei crimini sono proprio loro che finanziano assassini. È arrivato il momento di scegliere. Noi vinceremo questa battaglia, perché le motivazioni dei fermi sono illegittime. La Mare Jonio tornerà presto in mare. L’unica nostra tristezza è quella che, finché si proseguirà con i blocchi delle navi, ci saranno ancora molti morti in mare e nessuno ascolterà le loro grida”, conclude Casarini.

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