Fu una vicenda molto brutta con un finale altrettanto brutto: sono stati condannati per la vicenda di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov estradata nel 2013.
I giudici del tribunale di Perugia hanno riconosciuto la penale responsabilità nei confronti di dirigenti e funzionari di polizia che si occuparono del caso. A cominciare dall’ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese, ora questore di Palermo, che ha avuto 5 anni. Stessa pena per Maurizio Improta, all’epoca responsabile dell’ufficio immigrazione e ora a capo della Polfer.
L’avvocato di parte civile, il professor Astolfo Di Amato, ha spiegato: “Una sentenza di condanna non può essere una soddisfazione. Invito però a ragionare su un fatto, gli imputati non aveva alcun interesse a fare quel che il processo ha dimostrato hanno fatto. Evidentemente hanno obbedito a degli ordini, ma chi quegli ordini ha dato l’ha fatta franca”.
Caso Shalabayeva: condannati i dirigenti di polizia che si occuparono della deportazione
La moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov estradata nel 2013 con modalità improprie. Renato Cortese, ora questore di Palermo, ha avuto 5 anni. Stessa pena per Maurizio Improta ora capo della Polfer
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14 Ottobre 2020 - 16.55
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