Il direttore dell'Agenzia europea del farmaco risponde a Conte: "Il vaccino non arriva a Natale ma in estate"
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Il direttore dell'Agenzia europea del farmaco risponde a Conte: "Il vaccino non arriva a Natale ma in estate"

E sottolinea come per rendere immune l'Europa "servono 500-600 milioni di dosi"

Guido Rasi
Guido Rasi
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28 Ottobre 2020 - 08.00


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Così risponde al premier Conte Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco (con sede ad Amsterdam) che dovrà dare il via libera alla commercializzazione dei vaccini in Europa. “Le case farmaceutiche”, continua Rasi in un’intervista a La Repubblica, “non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre. Se tutto andrà liscio potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio. Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione: Moderna, AstraZeneca e Pfizer. Ora devono analizzare i dati e compattarli. Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio. Poi si potrebbe iniziare a vaccinare subito le categorie a rischio”.

Più facile ipotizzare una data “per metà 2021. O meglio: entro l’estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia”. Anche se, per rendere immune l’intero continente (la popolazione europea è di 400 milioni) serviranno “500-600 milioni di dosi e averle entro la fine del prossimo anno non sarà possibile”.

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Ciò che è certo, secondo Rasi, è che “sicuramente a fine 2021 avremo una vita molto più gestibile, potremmo arrivare a sconfiggere del tutto il Sars-Cov2 con un’immunità di massa oppure le sue mutazioni potrebbero renderlo simile alla normale influenza, con la necessità di preparare un vaccino all’anno”. Tutto, o quasi, dipende anche dal ruolo della politica: “Anche se oggi non è possibile prevedere quando arriveremo all’immunità di massa, sono certo che sconfiggeremo il virus. Ma la velocità dipende dall’efficienza dei vaccini, dalla bontà dei piani vaccinali dei governi, da quelli per la comunicazione mirata a convincere le persone a vaccinarsi e dal monitoraggio per tarare le strategie vaccinali e aumentarne l’efficacia”.

Guido Rasi è, inoltre, molto critico e scettico nei confronti dei vaccini russi e cinesi: “Se li vorranno commercializzare in Europa dovranno passare dell’Ema e dubito che con le nostre procedure otterranno il via libera prima di quelli già in via di sperimentazione da noi” ed intanto “hanno scelto di distribuire i loro vaccini in aree che non richiedono i nostri requisiti”, conclude il direttore dell’Ema.

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