Una settimana di lockdown al mese terrebbe la curva bassa e salverebbe l'economia
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Una settimana di lockdown al mese terrebbe la curva bassa e salverebbe l'economia

"Non ha senso fare un Dpcm a settimana - dice la scienziata Viola - Con la mia proposta, ci si può organizzare anche per chi lavora e questo elimina l'ansia". Primi pareri favorevoli

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2 Novembre 2020 - 10.01


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“Stiamo un po’ andando nel panico, non ha senso fare un Dpcm a settimana – dice la scienziata ai microfoni di ’24Mattino’ su Radio24 – Con la mia proposta, di programmare un lockdown di una settimana al mese, ci si può organizzare anche per chi lavora e questo elimina l’ansia da Dpcm”.

Quando nel dibattito pubblico, all’estero, di recente si è parlato di lockdown “periodico” va specificato – cosa che Viola non ha avuto probabilmente tempo e modo di fare con i tempi stretti della radio – che si tratterebbe di chiusure non “casuali” , ma pianificate in base al calendario di ogni Paese per coincidere ad esempio con le vacanze scolastiche, in modo da minimizzare le conseguenze negative per il mondo dell’istruzione. Ma anche per il mondo del lavoro, in vari settori, dove se ci fosse una programmazione almeno a medio termine le conseguenze anche economiche di un eventuale lockdown verrebbero arginate in maniera meno emergenziale. La seconda ondata però ha colpito così duramente Germania e Francia che non c’è stato tempo di programmare nulla.

Insensata, irrealistica, campata per aria secondo Viola l’ipotesi di isolare a casa gli over 70; l’esperta avverte che “questa cosa non ha davvero senso. Oggi al pronto soccorso arrivano pazienti di ogni fascia d’età. Non possiamo far circolare liberamente il virus negli altri e tenere chiusi chi ha più di 70 anni”. Quanto a chiudere le attività commerciali prima delle 18, “fa solo accalcare le persone negli orari di apertura ed è una decisione punitiva verso i cittadini che già non possono uscire per una passeggiata – sottolinea Viola – In questi giorni a Padova l’aperitivo si è fatto dalle 16 alle 18: se tu restringi gli orari, poi le persone si affollano quando possono”.

Il lockdown periodico sembra essere, almeno a livello teorico, privo di controindicazioni pesanti. La proposta avanzata dall’immunologa Antonella Viola piace, e non poco, al virologo dell’Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco. “Una proposta che ci sta -dice Pregliasco ospite lunedì mattina ad Agora’ su Rai Tre – un andamento periodico ben venga, è un elemento che dovremo tenere in conto, modulandolo in modo rapido rispetto all’evoluzione della situazione. Questa patologia ci terrà compagnia a lungo – avverte il virologo – e sara’ importante abbassare la quota di casi per riuscire a recuperare il contact tracing”.

Se ne parla da un po’ a dire il vero. A prospettare scenari con lockdown periodici era stato anche un gruppo di epidemiologi in un articolo pubblicato su Nature, una nota rivista scientifica, qualche mese fa. Il motivo è che nel corso del 2021 la convivenza con il virus rimarrà una prospettiva molto concreta, forse per tutto l’anno prossimo. Il Sars-CoV-2 non scomparirà di colpo dalla faccia della terra, e anche sul vaccino al momento certezze non ve ne sono. 

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