Tutti esperti di arti marziali e pugilato, sono stati accusati dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, a conclusione delle indagini coordinate della procura di Roma e condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti da Giampietro Lionetti.
A tradirli è stato il ‘film’ delle violenze pubblicato a distanza di poche ore sulla nota piattaforma Youtube, a ostentazione della brutalità con la quale le vittime sono state ripetutamente colpite fino a subire serie lesioni personali. I quattro sono tutti destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare. Ad aggravare le immagini, commenti che documentano l’oltraggio al benché minimo sentimento di umanità per la vittima, che viene sbeffeggiata con la frase “questo è un uomo” e definita “sprecata”, quasi a svilirne la dignità anche come vittima di violenza.
Il primo episodio che viene contestato ai quattro arrestati nell’operazione della Digos di Roma risale al 7 marzo 2020 e si consuma nella cornice del mondo ‘trapper’. Mancano pochi minuti alla mezzanotte quando il branco irrompe in uno studio di registrazione musicale dove altri trapper erano intenti a suonare, dando il via alla violenza cieca.
I quattro, impedendo fisicamente ogni via di fuga, sottolineano gli investigatori, “hanno colpito senza alcuno scrupolo le vittime”, avvalendosi delle tecniche di arti marziali e pugilato. Durante l’aggressione, le vittime, sanguinanti, sono state costrette a restare in ginocchio e con lo sguardo rivolto in basso, “a sottolinearne la sottomissione agli aggressori”. Le violenze si sono protratte per almeno un’ora, fino a quando i quattro si sono allontanati dalla sala di registrazione.
Connotata da discriminazione razziale, etnica e religiosa, è la seconda azione, accertata ad aprile scorso, di cui sono considerati responsabili. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della polizia, i quattro, in strada, si scagliano improvvisamente e senza alcun motivo su un passante, un cittadino di origini extracomunitarie, mandando in scena un copione di violenza brutale che lascia a terra la vittima, priva di sensi.
Non si esclude il concorso di altri complici con funzioni di copertura dell’azione in scena all’interno, e sui quali proseguono le indagini volte alla loro identificazione. Tutti gli aggressori sono gravati da precedenti per reati contro la persona, tra cui lesioni personali e rissa, nonché, a diverso titolo, per porto d’armi ed oggetto ad offendere e, in un caso per reati contro il patrimonio.
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