Lombardia Film Commission: dopo i commercialisti arrestato un imprenditore di area Lega
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Lombardia Film Commission: dopo i commercialisti arrestato un imprenditore di area Lega

L'arresto è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.

Guardia di Finanza
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13 Novembre 2020 - 12.55


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L’imprenditore Francesco Barachetti è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine legata al caso Lombardia Film Commission del pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco. L’arresto è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.
L’imprenditore ed ex consigliere del Comune di Casnigo, che agli atti dei pm milanesi risulta vicino alla Lega, è accusato di concorso in peculato ed emissione di fatture false riguardo la compravendita, a prezzo gonfiato, del capannone industriale di Cormano, nell’hinterland milanese.
“Questo qui era un idraulico che aggiustava i tubi delle caldaie” e che però “ha fatto lavori per la Lega per due milioni e mezzo di euro in un anno e mezzo”. Così Michele Scilleri, uno dei commercialisti del Carroccio coinvolti nell’inchiesta su Lombardia Film Commission, descrive Francesco Barachetti, l’imprenditore edile bergamasco messo oggi agli arresti domiciliari, in una telefonata intercettata nel maggio scorso e poi acquisita tra gli atti dell’indagine della Procura di Milano.
Nella conversazione, Scilleri (commercialista titolare dello studio milanese dove nel 2017 venne registrato il movimento “Lega per Salvini premier”) parla anche di Alberto Di Rubba, ex presidente di Lombardia Film Commission e poi direttore amministrativo dei conti della Lega al Senato. “Com’è che Di Rubba – si chiede il commercialista – ha messo su un autosalone di macchine di lusso poco lì accanto a Baracchetti che ha comprato un edificio dove ha fatto la sede grandiosa della sua società? Ma da dove arrivano questi soldi? E come mai la società di noleggio ha fatturato quasi un milione di euro alla Lega in un anno”. Parole, scrive il gip Giulio Fanales nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato l’imprenditore edile agli arresti domiciliari per peculato e false fatture, che testimoniano come “la posizione di Barachetti fosse tra le più compromesse”.
L’arresto di Barachetti, eseguito questa mattina dalla Guardia di Finanza, è l’ultimo passaggio di un’indagine che aveva già portato ai domiciliari Scilleri, Di Rubba e Andrea Manzoni, contabile della Lega alla Camera, per peculato e turbata libertà nella scelta del contraente. Accuse che riguardano nello specifico l’acquisto di un capannone di Cormano, comune alle porte di Milano, da parte di Lombardia Film Commission.
L’altro personaggio chiave dell’inchiesta milanese, il 62enne Luca Sostegni, è invece in carcere da metà luglio scorso per estorsione. Ha collaborato con i pm che hanno dato parere negativo alla richiesta di scarcerazione presentata proprio ieri dai suoi legali. L’istanza è al vaglio del gip Fanales che dovrà decidere se concedergli la misura meno afflittiva dei domiciliari, così come chiesto dal suo difensore.

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