Conte: "Lo Stato deve riconoscere gli errori, saranno risarciti i figli di Marianna Manduca"
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Conte: "Lo Stato deve riconoscere gli errori, saranno risarciti i figli di Marianna Manduca"

La donna era stata uccisa dall'ex marito dopo che la donna aveva più volte chiesto di essere protetta dalle minacce ma no fu ascoltata. Il premier ha messo fine a un controverso iter risarcitorio

Marianna Manduca
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25 Novembre 2020 - 21.10


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Una bella notizia: il premier Giuseppe Conte celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con una bella notizia, un annuncio atteso da molti: i figli di Marianna Manduca, la donna uccisa dall’ex marito nel 2007 a Palagonia, verranno risarciti da uno “Stato che deve riconoscere i suoi errori”.
La vicenda, divenuta simbolo della violenza inascoltata delle donne, è segnata da una battaglia giudiziaria andata avanti a colpi di sentenze, dopo la revoca dell’indennizzo per danno patrimoniale a favore dei tre orfani della donna. Non solo avranno indietro il maltolto, ma verrà loro riconosciuta anche “una cospicua somma” annuncia il presidente del Consiglio.

Accendendo Palazzo Chigi di rosso “volevamo dare un segnale concreto: dalla mezzanotte di ieri la facciata è illuminata di rosso in ricordo delle vittime delle violenze, delle sopraffazioni”, molte delle quali “avvengono nel chiuso delle mure domestiche, a volte in modo subdolo, per mano di una mano amica, di un compagno, di un marito”. Casi che “crescono di numero e intensità. I dati continuano a dimostrare che è un fenomeno difficile da estirpare”, dunque il premier ricorda l’impegno del governo con la legge sul “codice rosso, per garantire alle donne che volevano denunciare la certezza si essere ascoltata in tempi rapidi”, ma “non può bastare una legge o nuove norme – riconosce Conte – servono processi culturali che richiedono tempo, e noi dobbiamo lavorare tutti perché maturino quanto prima. Anche con segnali, gesti concreti. 

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 Ed ecco che Conte annuncia il suo: “Molti ricorderanno Marianna Manduca, assassinata a soli 32 anni nel 2007 dal marito: ha lasciato tre figli ancora minorenni che hanno passato un calvario giudiziario per vedere riconosciuti i loro diritti. A Carmelo, Stefano e Salvatore dico che certo non riavranno più la loro mamma -‘giovane e bella, coi capelli neri’, la descriveva Carmelo- ma lo Stato sottoscriverà un accordo transattivo che riconoscerà loro non solo di poter conservare una somma che era stata riconosciuta alla loro mamma” che aveva denunciato, “inascoltata”, le violenze subite “ma gli riconoscerà anche una cospicua somma a titolo di danno non patrimoniale. Lo Stato deve essere in grado di riconoscere i propri errori, le proprie responsabilità. Riconoscere l’errore – dice ancora il premier – vuol dire contribuire a tutelare le dignità delle vittime di violenza, che non devono mai più provare vergogna o sentirsi sole”.

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