Corrado Augias si è recato, come anticipato, all’ambasciata di Francia per riconsegnare la Legion d’Onore conferitagli nel 2007. Il giornalista è stato ricevuto a sorpresa dall’ambasciatore francese Christian Masset, con il quale ha avuto un dialogo “amaro e cordiale”, come definito da Augias stesso. “L’ambasciatore poteva non farlo, ma ha voluto ricevermi nel suo studio meraviglioso in quella che è l’ambasciata più bella del mondo. Ha detto che capisce il mio gesto ma non lo condivide”, ha riportato il giornalista e scrittore ai giornalisti presenti fuori l’ambasciata, “e mi ha ribadito per due volte che la Francia sarà sempre in prima linea per la difesa dei diritti umani”.
“Questi”, ha contrabbattuto il giornalista all’ambasciatore, “potrebbero essere difesi in maniera un po’ più visibile”, ricordangoli che “quando è venuto a Roma Gheddafi, è stato ricevuto al Quirinale con la banda e le bandiere ma nessuno gli ha dato alcuna decorazione. Era una visita di Stato”. Quindi, il gesto del presidente Macron di dare ad Al Sisi “una delle decorazioni più prestigiose”, come ricompensa non solo per meriti militari ma anche civili e sociali, è stato “esagerato”.
“Il presidente Al Sisi, che ha una posizione così ambigua” in tema di diritti (“complice in quanto capo dello Stato di comportamenti criminali compiuti dai suoi sottoposti”), poteva “essere ricevuto con ogni onore di Stato ma senza quel procedimento aggiuntivo”. D’altronde la stampa francese ha cercato di tenere il più nascosta possibile la notizia, “sono stati i giornali egiziani a dargli quell’eco che poi ha avuto”, ha sottolineato Augias.
“Siccome l’ambasciatore mi ha detto che in questi colloqui c’è una parte riservata che può sortire effetti”, racconta, “gli ho chiesto se gli effetti potrebbero riguardare lo studente bolognese Patrick Zaky. Mi ha risposto ‘non lo so’, ma con un tono come per dire ‘anche se lo sapessi non lo direi’. È una mia illazione, ma se ci saranno o no questi effetti lo sapremo presto tutti”, ha concluso.