Il rianimatore: "Assembramenti perché non c'è percezione del rischio"
Top

Il rianimatore: "Assembramenti perché non c'è percezione del rischio"

Maurizio Cecconi, responsabile Anestesia e Terapie Intensive dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano: "Se dopo 10 mesi non c'è questa percezione la comunicazione ha fallito e va cambiata". 

Assembramenti
Assembramenti
Preroll

globalist Modifica articolo

14 Dicembre 2020 - 21.43


ATF

Maurizio Cecconi, responsabile Anestesia e Terapie Intensive dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e docente di Humanitas University, all’indomani delle immagini di piazze e strade dello shopping affollate in quasi tutte le città italiane ha dichiarato: “Gli assembramenti si creano perché i singoli non hanno la percezione del rischio. Se dopo 10 mesi non c’è questa percezione la comunicazione ha fallito e va cambiata”. 
“Mettere la mascherina senza tenersi a un metro di distanza è come allacciarsi la cintura di sicurezza dopo avere sbattuto”, sottolinea con l’hashtag ‘no assembramenti’.

Native

Articoli correlati