Verona revoca la cittadinanza onoraria a Saviano e lui risponde: "Per zittire chi non la pensa come loro"
Top

Verona revoca la cittadinanza onoraria a Saviano e lui risponde: "Per zittire chi non la pensa come loro"

Per Cacciari "è idiozia pura". I sindacati: "Scelta che ferisce i cittadini"

Saviano
Saviano
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Dicembre 2020 - 15.19


ATF

Roberto Saviano ieri ha reso noto sul suo profilo Instagram la scelta del consiglio comunale della città veneta: “Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino. Nella giornata di ieri il Consiglio comunale della città di Verona, con i voti di Lega e Fratelli d’Italia, ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008”.  “Questo provvedimento non riguarda solo me – spiega – ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi. ‘Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi’, ecco cosa vuole dire”. La cittadinanza onoraria era stata conferita allo scrittore nel 2008. Ieri la scelta in senso opposto.

“Ma Verona – continua Saviano – è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla. Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio, forse prioritarie, sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l’ottavo comune italiano per numero di contagi”.

I sindacati sottolineano quanto la scelta “ferisca i cittadini”. Saviano, dal canto suo, conclude: “Anche se ufficialmente non sono più un vostro concittadino, continueremo comunque a scambiarci opinioni anche quando non saremo d’accordo, a proporre soluzioni anche quando saranno scomode e a vigilare sull’operato dei nostri amministratori anche quando saremo controcorrente: perché è questo che fanno i cittadini”.

Molto duro nei confronti della deliberazione il filosofo Massimo Cacciari: ”È un atto di pura idiozia”.

“Hanno del tempo da perdere – rincara la dose – con questi teatrini. Che Dio li perdoni e abbia misericordia del loro cervello, non sanno quello che fanno. E’ un atto di pura idiozia. C’è quello che fa gli pseudo casini con Conte e ci quelli più poveracci di lui che fanno questi teatrini. Ognuno si arrangia come può”.

Native

Articoli correlati