Il Presidente del Veneto Luca Zaia non si trova d’accordo con la lettura che si è data nei giorni scorsi del Veneto, indicata come la Ragione con il più alto numero di contagiati in relazione ai tamponi effettuati: “In Veneto la situazione è assolutamente seria, e lo sarà fino a quando avremo dimesso l’ultimo paziente. Il Covid è un incubo. Ma da qui al leggere i dati senza la necessaria consapevolezza, ce ne corre” ha detto Zaia.
“Tra pochi giorni i nostri contagi si abbasseranno. Il governo cambierà il modo di registrare i dati, come richiesto dalle Regioni – dice il governatore veneto al Corriere della sera – “Noi da sempre facciamo un gran numero di tamponi rapidi. Che però, sulla base della circolare del febbraio scorso, non possono essere inclusi nella statistica. O meglio: i positivi sono contati, ma il loro numero viene caricato sui soli tamponi molecolari. Ma nei prossimi giorni, questo cambierà. Il ministero ci ha inviato la bozza della circolare che sostituirà quella di febbraio, che include i tamponi rapidi. La verità è che la nostra regione a ottobre aveva il 5% dei positivi sui test, a novembre e dicembre l’8%. Mentre la media nazionale è del 12,48%. Il tasso di positività oltre il 36% non esiste”.
“Riguardo al vaccino”, prosegue Zaia, “io certamente lo farò. Ma soltanto quando arriverà il mio turno. Perché ogni vaccino che non arriva a chi ne ha più bisogno è un’opportunità persa. Ho detto ai miei direttori generali di non vaccinarsi: perché i vaccini, nella prima fase, servono per chi sta nelle terapie intensive, non per chi sta in ufficio. Al momento, ci sono arrivate 875 dosi. Ma quando ce ne daranno altre, noi siamo prontissimi: abbiamo una macchina da guerra vaccinale. Noi abbiamo avuto una pre-adesione del 90%. Però credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Il vaccino certamente è volontario, ma chi rappresenta un rischio per gli altri avrà dei problemi. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente: siamo stati la prima Regione istituire un’analisi vaccinale che oggi è aggiornata e digitalizzata”.
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