Galli sui vaccini a rilento: "Personale sanitario esausto, si facciano anche nelle farmacie"
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Galli sui vaccini a rilento: "Personale sanitario esausto, si facciano anche nelle farmacie"

"Le farmacie possono essere un luogo di vaccinazione, ma l’organizzazione deve passare per un ente di garanzia".

Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
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5 Gennaio 2021 - 10.59


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Sono le parole del professor Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che a Mattino 5 si esprime così sulle prime fasi della campagna di vaccinazione contro il coronavirus. “Tutto quello che è mobilitabile a sostegno della campagna vaccinale deve essere mobilitato. Non c’è luogo al mondo in cui si dica ‘vacciniamo tutti, non c’è problema’. In tutti i sistemi sanitari occidentali non è mai stata attuata una vaccinazione di massa e rappresenta una sfida importantissima che ha bisogno di numeri diversi e una certa serenità”, dice Galli allargando il discorso al di là dei confini italiani.
“Non mi importa se il motore è un diesel e ha una partenza lenta, mi interessa che arrivi presto a regime. Stiamo partendo nelle festività natalizie e stiamo partendo con il personale sanitario che è esausto. E’ comprensibile che ci sia stato un numero limitato di vaccinati e vaccinandi, il punto è arrivare presto a regime e chiarire chi e come potrà fare il vaccinatore”, afferma.
A chi ipotizza l’ampliamento della rete, con il coinvolgimento di medici di base e farmacie, Galli replica: “Le farmacie possono essere un luogo di vaccinazione, ma l’organizzazione deve passare per un ente di garanzia. Deve essere presente ad esempio anche il personale in grado di gestire un’emergenza sanitaria: non avremo shock anafilattici a iosa, ma qualcuno lo potremmo avere come avviene per l’assunzione di ogni vaccino e ogni farmaco”.

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