Come ogni 7 gennaio, sono state organizzate a Roma diverse iniziative di commemorazione dei fatti di Acca Larenzia, dove tre giovani – Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni – morirono in seguito a uno scontro con un gruppo di fuoco appostato vicino la sede del Movimento Sociale Italiano. Era il 7 gennaio del 1978.
Le commemorazioni sono un appuntamento fisso dell’estrema destra italiana e romana in particolare. Una delle prime cerimonie si è svolta al cimitero del Verano, dove hanno partecipato circa 50 persone.
Ma il grosso della manifestazione è avvenuta in via Evandro, dove circa 300 giovani, schierati davanti la targa commemorativa, si sono raccolti per la solita ‘adunata’, con tanto di appello e saluti romani. E ovviamente, nessuna mascherina.
Anche Giorgia Meloni è intervenuta per commemorare la ricorrenza, scrivendo in una nota: “Quarantatré anni fa la strage di Acca Larenzia, una tragedia rimasta ancora senza colpevoli. È una ferita mai rimarginata perché per Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni non c’è stata nessuna giustizia. Onoriamo la memoria di questi tre giovani innocenti, vittime del terrorismo e della violenza politica, e continuiamo a chiedere che sia fatta piena luce su una delle pagine più buie della nostra storia nazionale”.
Saluti romani e nessuna mascherina: 300 neofascisti ricordano Acca Larenzia
Il grosso della manifestazione è avvenuta in via Evandro, dove circa 300 giovani, schierati davanti la targa commemorativa, si sono raccolti per la solita 'adunata'
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8 Gennaio 2021 - 08.36
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