La Regione Lazio come Israele. Per non sprecare nemmeno una dose di vaccino arrivano le chiamate last minute per vaccinarsi. “Non possiamo sprecare nemmeno una dose. Per questo, dopo esserci consultati in videoconferenza con i colleghi israeliani, abbiamo importato un espediente che ci permetterà di far rendere ogni fialetta anti-Covid al 100%”, ha spiegato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
Il sistema si chiama “panchina”, traendo il proprio nome da una metafora sportiva, e si attiva ogni giorno dopo le ore 18. Come da protocollo, le dosi Pfizer e Moderna non somministrate a fine giornata vengono affidate alle Uscar – le squadre di medici e infermieri in lotta contro l’avanzata del Covid-19 – e portate a domicilio agli over 80 che hanno già prenotato la vaccinazione.
La linea anti-spreco della regione Lazio è ispirata al modello israeliano ed è necessaria per evitare gli sprechi e tagliare i tempi di attesa. Le fiale aperte, una volta trascorso del tempo, sarebbero inevitabilmente destinale ai rifiuti speciali. “Le tabelle che ci hanno illustrato durante le riunioni – illustra D’Amato – dimostrano che ogni giorno una quota compresa tra l′8 e il 10% di chi si è prenotato per la somministrazione non si presenta all’appuntamento”. E in questo modo il metodo “panchina” ha permesso, in un solo giorno, la somministrazione di 46 dosi che diversamente sarebbero rimaste inutilizzate.
Il problema, come sottolinea l’assessore alla Sanità laziale, è quello che riguarda le persone che non si presentano all’appuntamento con il vaccino per diverse motivazioni. Secondo i dati raccolti fino a questo momento, il numero degli “assenti” è destinato ancora ad aumentare ma con questo nuovo protocollo si eviterà lo spreco del siero.