Tuiach non retrocede e arriva a invocare l'omofobia di Stato: "In altri paesi i gay li mettono a morte..."
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Tuiach non retrocede e arriva a invocare l'omofobia di Stato: "In altri paesi i gay li mettono a morte..."

Non contento, nei commenti - entusiasti - che Tuiach riceve al suo post intriso d'odio omofobo, l'ex pugile risponde con un ammiccante 'spero nella sharia'. 

Fabio Tuiach
Fabio Tuiach
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18 Febbraio 2021 - 18.36


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Fabio Tuiach non ha nessuna intenzione di fare passi indietro o chiedere scusa. Anzi, continua imperterrito nella sua crociata omofoba contro gli omosessuali, con un contorno di insulti e allusioni disgustose che non dovrebbero trovare posto nel linguaggio istituzionale di un paese civile. 
Dopo aver dileggiato l’attivista Lgbtqi+ Antonio Parisi, pestato da un gruppo di omofobi due giorni fa (Tuiach, elegantemente, ha scritto che ‘avrà litigato col fidanzato per la vasellina’), oggi il consigliere regionale di Trieste rincara la dose e scrive queste parole deliranti: “Accidenti, non scrivono che il mio post omofobo è stato pubblicato su VK e in Russia c’è la legge anti-gay e mi sono dovuto adeguare. Il problema principale dell’Italia resta l’omotransfobia, ma è curioso che in molti stati sovrani l’essere gay è un crimine punito anche con la morte”.
Non contento, nei commenti – entusiasti – che Tuiach riceve al suo post intriso d’odio omofobo, l’ex pugile risponde con un ammiccante ‘spero nella sharia’. 
Fabio Tuiach sta dichiaratemente invocando la pena di morte per gli omosessuali. Dovrebbe essere compito delle istituzioni decidere se una persona del genere possa ricoprire una carica istituzionale in un paese laico, democratico e libero come – in teoria – è l’Italia. 

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