Lega nella bufera: i commercialisti difesi da Salvini a processo per peculato e reati fiscali
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Lega nella bufera: i commercialisti difesi da Salvini a processo per peculato e reati fiscali

Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due revisori contabili per la Lega e Francesco Barachetti nei guai per il caso Lombardia Film Commission, la presunta vendita gonfiata per 800mila euro di un capannone

Il caso Lombardia Film Commission
Il caso Lombardia Film Commission
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19 Febbraio 2021 - 20.07


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Ricordate la vicenda? Il gip di Milano Giulio Fanales, accogliendo la richiesta dell’aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi, ha disposto il processo con rito immediato per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due revisori contabili per la Lega in Parlamento, e per l’imprenditore Francesco Barachetti, accusati, a vario titolo, di peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e reati fiscali, per il caso Lombardia Film Commission, ossia la presunta vendita gonfiata per 800mila euro di un capannone a Cormano per la Lfc.

Il processo inizierà il prossimo 15 aprile davanti alla settima sezione penale, anche se i tre imputati, ai domiciliari, avranno 15 giorni di tempo per valutare se chiedere o meno riti alternativi, come l’abbreviato. Il giudizio immediato (si salta la fase dell’udienza preliminare) è stato deciso dal gip sulla base, come previsto, dell’evidenza delle prove. Resta aperta la tranche d’indagine su presunti fondi neri per il Carroccio, che si intreccia con le indagini genovesi sui famosi 49 milioni di euro spariti. Altri due arrestati, tra cui Michele Scillieri, nel cui studio venne registrata, nel 2017, la «Lega per Salvini premier», hanno chiesto di patteggiare. Il gip Lidia Castellucci a fine febbraio dovrà pronunciarsi sulle istanze di patteggiamento del commercialista Scillieri (a 3 anni e 8 mesi) e del cognato Fabio Barbarossa (a 2 anni e 2 mesi), pure loro ai domiciliari. Ha già patteggiato 4 anni e 10 mesi il presunto prestanome Luca Sostegni. Nel filone di indagini ancora aperto sono confluite anche le dichiarazioni messe a verbale da Scillieri: il professionista, tra l’altro, ha parlato di «soldi al partito».
Salvini li aveva difesi
Il capo della Lega li aveva definiti ancora a ottobre “persone oneste e perbene”
“Voglio vedere come andrà a finire quest’inchiesta” aveva aggiunto, continuando: “Ognuno con i suoi soldi può comprarsi la casa dove vuole o sul lago di Garda”, in riferimento alle due villette di Desenzano del Garda sequestrate dalla Guardia di Finanza ai commercialisti.

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