Non solo problemi fisici ma anche mentali. “Circa una persona su 10 colpita da Covid-19 continua a non stare bene dopo 12 settimane, e tanti per molto più tempo”, per cui è “una priorità” per l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) comprendere la cosiddetta “sindrome post-Covid”: è quanto ha detto oggi alla stampa il direttore per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, sottolineando l’importanza di “ascoltare le storie di quanti sono ‘guariti’, ma le cui vite sono ancora interessate da sintomi debilitanti subito riemersi”.
“In alcuni pazienti – ha rimarcato Kluge – la disabilità dopo l’infezione da SARS-CoV-2 persiste per mesi, con gravi conseguenze sociali, economiche, sanitarie”. Per questo “dobbiamo ascoltare e dobbiamo capire. I malati di condizioni post-Covid devono essere ascoltati, se vogliamo comprendere le conseguenze a lungo termine e la guarigione da Covid-19”.
“Questa è una priorità per l’Oms e della massima importanza. E dovrebbe esserlo per tutte le autorità sanitarie”, ha rimarcato.
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