L'assessore alla Sanità del Lazio: "Ho chiesto al Governo di produrre in Italia il vaccino russo"
Top

L'assessore alla Sanità del Lazio: "Ho chiesto al Governo di produrre in Italia il vaccino russo"

Alessio D'Amato: "La signora Nina Kandelaki direttore del Dipartimento dello sviluppo dei progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi"

Alessio D'Amato
Alessio D'Amato
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Marzo 2021 - 13.29


ATF

Alessio D’Amato, assessore alla sanità della Regione Lazio, ha dichiarato di aver chiesto “durante l’incontro con le Regioni al Governo nelle persone dei ministri degli Affari regionali e della Salute rispettivamente, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza di valutare tra l’altro la possibilità di produrre anche in Italia il vaccino russo Sputnik V su cui si è avviata la rolling review di Ema e comunque di valutare la possibilità già di opzionare il vaccino per farsi trovare pronti dopo l’eventuale via libera di EMA e di AIFA”.
“La signora Nina Kandelaki direttore del Dipartimento dello sviluppo dei progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi, che a facilitare il dialogo per sviluppare la produzione del vaccino, ringraziando per la cooperazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca che firmeranno un protocollo d’intesa scientifico per una collaborazione stabile tra i due Istituti”, ha poi spiegato D’Amato dopo il meeting tra l’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologia N.Gamaleya.
“Inoltre la signora Kandelaki ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tutto ciò che è necessario per consentire la produzione del vaccino in Italia – spiega D’Amato – Penso che questa disponibilità sia importante poiché abbiamo bisogno di tutte le munizioni possibili in questa guerra e soprattutto di utilizzare tutti i vaccini efficaci oggi a disposizione innanzitutto per la copertura delle varianti”.

Leggi anche:  Sanità, Schlein: "Quattro milioni e mezzo di italiani hanno rinunciato a curarsi"
Native

Articoli correlati