Il patriarca di Babilonia: "La presenza dei cristiani in Oriente è secondo un piano divino"
Top

Il patriarca di Babilonia: "La presenza dei cristiani in Oriente è secondo un piano divino"

Il cardinale Louis Rapahel Sako: "Noi abbiamo una vocazione e una missione alla quale non possiamo rinunciare nonostante le difficoltà"

Papa Francesco e il patriarca di Babilonia dei caldei, il cardinale Louis Rapahel Sako
Papa Francesco e il patriarca di Babilonia dei caldei, il cardinale Louis Rapahel Sako
Preroll

globalist Modifica articolo

6 Marzo 2021 - 18.11


ATF

Il patriarca di Babilonia dei caldei, il cardinale Louis Rapahel Sako, in conclusione della messa celebrata da papa Francesco nella cattedrale di San Giuseppe a Baghdad ha affermato: “La nostra presenza come cristiani in Iraq e in Oriente, non è un caso o per emigrare, ma è secondo un piano divino. Noi abbiamo una vocazione e una missione alla quale non possiamo rinunciare nonostante le difficoltà”.

“Santità”, ha proseguito, “tutte le parti dovrebbero considerarsi della stessa famiglia, prendersi cura della casa comune e della solidarietà, e contribuire a uscire dalle crisi soffocanti come la pandemia del coronavirus, la povertà, l`emigrazione, l`estremismo, il terrorismo e i problemi ambientali.
Per realizzare questo progetto vitale, è necessario un risveglio spirituale e morale. Santità, questa identità comune di tutti gli esseri umani non minaccia le identità religiose e nazionali diverse, e non cancella le peculiarità, ma piuttosto le arricchisce e le libera dall`estremismo e dal terrorismo, formando bambini e giovani capaci di relazioni quotidiane concrete aperte all`accoglienza, al dialogo, alla comprensione reciproca, alla tolleranza, all`amore, alla bontà, alla pace e al rispetto della vita e dell`ambiente”, ha concluso l’esponente cristiano che più ha insistito per la visita di Bergoglio in Iraq.

Leggi anche:  Cop29, il Papa "Lo sviluppo economico non ha ridotto le disuguaglianze ma favorito il profitto a scapito dei deboli"

Sako ha poi parlato dell’eccezionalità della visita di Papa Francesco: “Per noi cristiani, questa visita è un`opportunità per fare un pellegrinaggio alle nostre prime radici, per una conversione, e per mantenere la nostra identità irachena e cristiana”, ha detto Sako.
“Le mie parole non possono esprimere tutta la mia gioia e il mio ringraziamento, e la gioia e il ringraziamento dei cristiani e degli iracheni per questa vostra visita coraggiosa, specialmente per il fatto che si realizza in circostanze eccezionali a motivo delle contese e delle crisi in cui vivono le nostre nazioni e le altre nazioni del mondo.
La vostra presenza tra noi, come pellegrino che prega per un mondo più umano, più fraterno, più solidale, più pacifico ci riempie di speranza”.

 

 

Native

Articoli correlati