No. Non andate via al primo schiaffo. Andate via la prima volta che vi parla di suicidio, che vi racconta una bugia, che fa ghosting.
Non aspettate quella mano violenta sulla faccia. Andate via prima che vi manipoli, annienti l’autostima, convinca che se lui si farà del male è colpa vostra che non lo avete riempito di attenzioni.
Andate via quando dopo avergli spiegato che state male lui vi elenca quanto sta peggio di voi.
Andate via quando vi fa il primo interrogatorio, quando vi mette alla prova chiedendovi dieci volte la stessa cosa per capire se gli avete mentito.
Andate via ai primi occhi pazzi.
Andate via prima che vi manchino le energie anche solo per andare a dormire perché la testa sarà piena di lui e di tutte le cose orrende che vi avrà vomitato sul cervello.
Andate via quando lo vedrete trattare sua madre come una serva, quando sentite come la insulta. Quando definisce troia una donna che non lo riempie di complimenti.
Andate via prima del primo ceffone perché quando vi avrà dato uno schiaffo siete già morte dentro e allora andarsene sarà un impresa quasi impossibile.
La violenza psicologica ci uccide. Non può essere denunciata. Ma possiamo scappare.
Oggi è l’8 marzo. Prendete tutte le vostre ferite e fatene una grande storia di rinascita.
Argomenti: femminicidio