Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e responsabile Trainer Bioequilibrium, fa riferimento alla problematica dell’insonnia in vista della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il prossimo 19 marzo.
“L’insonnia è una delle conseguenze della situazione che stiamo vivendo ormai da più di un anno. A causa della pandemia si è verificato un aumento dei disturbi del sonno di circa il 40 per cento”. Lo afferma
“Da una ricerca condotta da Bioequilibrium su quasi 843 persone è emerso che l’84 per cento ritiene che la qualità del proprio sonno incida fortemente sul livello energetico giornaliero”, prosegue Iacobelli. “Infatti, l’83 per cento riferisce di sentirsi stanco durante il giorno; il 75 per cento di avere difficoltà a rilassarsi e il 63 per cento di dormire meno di sette ore a notte”.
Nel nostro paese si stima che ci siano circa 12mila persone che soffrono di insonnia, un problema che può seriamente compromettere la qualità di vita. Da gennaio c’è stato un boom di acquisti di prodotti che favoriscono il sonno. Stando alle stime di Federsalus, c’è stato un aumento del 28,8 per cento. Secondo gli esperti, si può parlare di insonnia quando il disturbo si verifica almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi.
I sintomi principali dell’insonnia sono: difficoltà ad addormentarsi, frequenti e prolungati risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e difficoltà a riaddormentarsi. L’insonnia è un’alterazione del sonno da non sottovalutare, poiché può compromettere le normali abitudini di vita, causando un senso di malessere generale, maggiore affaticabilità e irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione, mal di testa, sintomi gastrointestinali, formicolii e stati tensivi.
La buona notizia è che ci sono delle soluzioni. Certamente i farmaci, ma anche una serie di cambiamenti comportamentali e rimedi naturali. Iacobelli quindi suggerisce alcune buone pratiche per l’igiene del sonno: mantenere una routine fissa di quando andare a dormire e quando svegliarsi. In tal modo il nostro orologio biologico si abituerà allenando il nostro corpo a quando sia il momento di rilassarsi e quando ci si deve attivare per affrontare la giornata. Mantenere una corretta alimentazione mangiando leggero e almeno 2-3 ore prima di coricarsi (tempo di digerire al meglio).
Evitando anche cibi grassi e/o speziati che potrebbero disturbare il sonno. Fare attività fisica o anche un bagno caldo almeno 2-3 ore prima di andare a letto. Alcuni studi hanno dimostrato che il repentino abbassamento della temperatura corporea, che si ha quando si terminano queste attività, favorirebbe il sonno profondo. Ma se questi “comportamenti virtuosi” non dovessero bastare, ci sono anche alcuni rimedi naturali: dalla melatonina alla passiflora, dalla valeriana e dal tiglio fino al luppolo, l’escolzia, il salice e il magnesio.
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