I vaccini si potranno fare anche in farmacia: tutto quello che c'è da sapere
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I vaccini si potranno fare anche in farmacia: tutto quello che c'è da sapere

Il Dl Sostegni presentato ieri prevede, tra le altre misure di tipo economiche, anche la possibilità di vaccinarsi in farmacia, in via sperimentale e previa formazione specifica

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20 Marzo 2021 - 15.37


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Il piano vaccinale riprogrammato dal generale Figliuolo prevede una vaccinazione di massa senza precedenti, con una somministrazione giornaliera di dosi che è prevista arrivare a oltre il mezzo milione dal mese di aprile.
Per fare questo il Dl “Sostegni” presentato ieri da Mario Draghi ha immesso risorse economiche per l’acquisto di vaccini, ma anche per l’assunzione di personale medico e sanitario atto alla vaccinazione.
La novità più importante però riguarda la possibilità, in via sperimentale e previa formazione specifica, di poter effettuare il vaccino anche in farmacia, oltrechè dai medici di famiglia e negli hub vaccinali preposti.
Specifici accordi con i sindacati di categoria, sentito l’ordine professionale, disciplineranno “gli aspetti relativi ai requisiti minimi strutturali dei locali per la somministrazione dei vaccini, nonché le opportune misure per garantire la sicurezza degli assistiti”.
I farmacisti dovranno trasmettere “senza ritardo e con modalità telematiche sicure” i dati relativi alle vaccinazioni effettuate.
I sindacati, Federfarma in testa, e l’ordine professionale sono pronti a partire, forti di 70mila farmacisti in oltre 19mila farmacie pubbliche e private. “È doveroso farlo, afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi), perché dobbiamo vaccinare il più possibile, più rapidamente possibile. Sarà ovviamente su base volontaria, ma ci aspettiamo un’alta adesione”.
Mancano ancora i dettagli, servirà un protocollo operativo che però, fa capire Mandelli, non dovrebbe presentare particolari ostacoli: “Noi ci siamo, questa svolta è anche un omaggio allo sforzo fatto dalla categoria in questo anno terribile, basti pensare all’impegno con cui abbiamo contribuito al fondamentale presidio dei tamponi. Già in tanti Paesi i farmacisti vaccinano: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Irlanda… Quando ci si chiede un contributo siamo sempre pronti ad aderire. È in gioco la salute del Paese, dal vaccino dipende la vita delle persone ma anche la ripresa economica”.
Quanto alla formazione specifica richiesta, per consentire formalmente al farmacista di inoculare il vaccino, “non ci saranno particolari problemi, spiega Mandelli, noi siamo sottoposti a un aggiornamento professionale continuo, rientrerà in quell’ambito”.
D’accordo anche Marco Cossolo, presidente di Federfarma: “Accogliamo con soddisfazione la decisione del Governo di prevedere nel DL Sostegni il coinvolgimento delle farmacie nella somministrazione della campagna del vaccino. Siamo pronti a definire un protocollo di carattere operativo per un’efficace campagna di vaccinazione in farmacia, forti anche della nostra esperienza positiva riportata con i test antigenici. In questo modo la rete delle oltre 19.000 farmacie italiane potrà dare il proprio contributo al raggiungimento dell’obbiettivo di vaccinare il maggiore numero di persone possibili e nel minor tempo possibile”.
Con velocità, elasticità e pragmatismo, sottolineano Fofi e Federfarma, rivendicando ancora il ruolo dei farmacisti che “hanno dato nel corso della pandemia una risposta efficace, efficiente e continuativa ai bisogni della popolazione e alle esigenze del Servizio sanitario nazionale, garantendo non soltanto l’assistenza farmaceutica, ma anche nuovi servizi e prestazioni resi necessari dall’emergenza, come l’effettuazione dei tamponi rapidi”.
Con una richiesta: “Per dare il giusto riconoscimento al lavoro dei colleghi collaboratori, è necessario che si giunga a una positiva conclusione delle trattative per il rinnovo del contratto nel più breve tempo possibile, per far sì che farmacisti e farmacie possano affrontare questo nuovo e importantissimo compito nelle condizioni migliori su tutto il territorio nazionale”.
Con il protocollo operativo, che potrebbe vedere la luce a giorni, come annunciato anche dal ministro Speranza, i farmacisti insomma potranno “dare il proprio contributo alla lotta contro il Covid-19 moltiplicando i punti di vaccinazione per rendere facilmente accessibile al cittadino questo importante servizio, che contribuirà a raggiungere in sicurezza e con tempestività la copertura vaccinale della popolazione”.

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