Sta proseguendo da alcuni giorni la protesta di alcuni pensionati toscani, che lamentano di non essere stati ancora contattati per un vaccino nonostante la loro età sia superiore agli 80 anni.
Pierdomenico Vannini è uno di questi: pensionato 82enne di Gavinana (Firenze) e per anni ha lavorato come autista a Palazzo Vecchio, da un anno esce di casa solo per andare in farmacia e a fare la spesa per proteggere lui e la moglie Marinella, 77enne immunodepressa, dal coronavirus.
Ha chiesto al suo medico di base di essere vaccinato al più presto ricevendo più volte l’invito a pazientare, quindi ha chiesto alla figlia di scrivere una lettera al presidente regionale Giani e al sindaco Nardella e alla nipote di condividere sui social il suo appello.
“82 anni, fiorentino, ancora non vaccinato. E ancora ne ho “parecchi” davanti….”, si legge nel cartello che regge in mano nello scatto postato dalla nipote Matilde.
“Mio nonno ha 82 anni ed è in ansia perché ancora non è stato vaccinato con la prima dose. La sua è diventata una fissazione tanto da parlare solo di questo. Guarda la TV ed è preoccupato e arrabbiato delle notizie che sente, come… “non abbiate remore, VACCINATEVI” e…”da oggi a fine aprile moriranno più di 10.000 persone per il covid”, scrive Matilde su Instagram.
“E’ anche molto arrabbiato perché mentre vede che le altre “liste” di vaccinazione scorrono più veloci (tipo operatori sanitari, personale scolastico, uffici giudiziari ecc), quella degli over 80 scorre in modo non agevole, tanto che la sua Dottoressa non sa quando a mio nonno toccherà il suo turno del vaccino, ci sono più di 100 persone over 80 in lista prima di lui. Nessuno è in grado di dargli una data certa per la vaccinazione. Comprendo bene che stanno vaccinando tanti anziani in base alla data anagrafica, ma comprendo anche lo stato d’animo di mio nonno che non sa quando sarà vaccinato e questo gli crea ansia, rabbia, preoccupazione”.
“Mio nonno – scrive ancora Matilde – ha 82 anni e ha paura di prendere il covid e passarlo a mia nonna, 78 anni, a sua volta preoccupata perché è gravemente immunodepressa (da aver bisogno di infusione mensile di immunoglobuline). Anche lei, particolarmente fragile, ancora non sa quando potrà fare questo benedetto vaccino. Mi sembra un’ingiustizia che una persona anziana debba attendere ancora non si sa per quanto il vaccino e che stia male per questo. Gli anziani sono fragili ed impauriti e vedono “passare avanti” categorie di età più giovani perché organizzate meglio. Sono stati contattati per una segnalazione (tramite mail) anche il Sindaco di Firenze, il Presidente della Regione Toscana e l’Assessore alla sanità regionale ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Mio nonno ha 82 anni e ha il diritto di fare questo vaccino velocemente come tutti gli altri anziani nella sua stessa situazione perché gli è stato promesso dallo Stato. Quanto ancora deve aspettare??”