La notizia è bella: Adriano Galliani è tornato a casa. L’ad del Monza, senatore di Forza Italia e storico braccio destro di Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dopo due settimane di ricovero causa Covid-19.
Lo ha raccontato lui stesso.
“Sono stato due settimane ricoverato in quella che, vista da fuori, sembra una struttura sportiva. All’interno c’è una tecnologia impressionante, ma soprattutto la competenza e il cuore di infermieri e medici fantastici del San Raffaele” il messaggio di gratitudine su Facebook.
Le agenzie di stampa hanno aggiunto che Galliani era risultato positivo al tampone lo scorso 26 febbraio e successivamente aveva optato per un ricovero precauzionale, affinché le sue condizioni potessero essere monitorate al meglio.
La bella notizia – auguri davvero a Galliani – ha però un altro risvolto. Ossia che chi ha la fortuna di avere i soldi, in Italia ha molte più possibilità di essere curato e guarire di chi soldi non ne ha e non può pagarsi le cliniche.
E’ di qualche mese fa la notizia di una coppia di coniugi lombardi morti di Covid perché da quando avevano manifestato i sintomi a quando sono stati ricoverati erano passati troppi giorni e alla fine l’arrivo in ospedale era giunto in in grave ritardo quando non c’era più nulla da fare.
La sensazione che se ne ricava è che comunque ancora nel 2021 di fronte a una pandemia ci possa essere una differenza nella cura tra chi ha soldi e può scegliere di farsi ricoverare e due pensionati, destinati ad aspettare un posto che non c’è.
Felici per la guarigione di Galliani nella speranza che dopo questa tragedia ci sia un radicale ripensamento su sanità pubblica e sanità privata e che il Sistema Sanitario Nazionale sia davvero potenziato e, almeno di fronte alla malattia, si annullino Leo differenze tra ricchi e poveri e l’accesso alle cure ci sia e ci sia per tutti.
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