Il Consiglio europeo di ieri, seppur non ha dato gli esiti di uno sblocco parziale o totale della situazione ingessata dei vaccini in Europa, pare però aver dato un’accelerata sulle prospettive di produzione interna dei vaccini e un freno alle esportazioni indiscriminate da parte delle aziende farmaceutiche verso l’estero.
Il Commissario Europeo all’Industria Thierry Breton ha affermato durante una conferenza stampa insieme alla ministra dell’Industria spagnola Reyes Maroto nello stabilimento di un’impresa farmaceutica, a Sant Joan Despì, nei pressi di Barcellona, che l’aumento della produzione industriale di vaccini anti-Covid in Ue “sta andando bene”.
“Non abbiamo bisogno di un altro vaccino: siamo l’unico continente ad averne quattro, che produciamo anche.
Ne avremo presto un quinto (probabilmente CureVac, attualmente in rolling review all’Ema insieme a Novavax e Sputnik), credo in giugno o fine maggio”.
Breton ha ribadito che il problema del vaccino russo Sputnik è la produzione: “Di solito, quando viene approvato un vaccino”, arrivare alla produzione “prende 18-20 mesi”.
Ora le cose si fanno più rapidamente, ma “una volta approvato, trovare uno stabilimento” e produrre il siero in quantità apprezzabili prenderebbe “probabilmente altri 10-12 mesi. In altre parole, non sarebbe per il 2021, ma per il 2022.
E la nostra battaglia è ora”, conclude il commissario francese, a capo della Task Force Ue per la produzione di vaccini anti-Covid.
Il commissario Ue: "A fine maggio avremo un quinto vaccino europeo"
Il commissario europeo all'Industria Thierry Breton si riferisce a CureVac che attualmente è in rolling review all'Ema
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26 Marzo 2021 - 21.19
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