Storia di Walter Rossi, il ragazzo ucciso dai fascisti protetti dalla polizia
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Storia di Walter Rossi, il ragazzo ucciso dai fascisti protetti dalla polizia

Era il 30 settembre del 1977, i killer uscivano da una sede del Msi. Lo ricordiamo con la richiesta di difendere la Costituzione democratica ed antifascista dai tentativi di annichilirne le fondamenta

Storia di Walter Rossi, il ragazzo ucciso dai fascisti protetti dalla polizia
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28 Marzo 2021 - 16.15


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Siamo alla fine degli anni ’70, decennio caratterizzato da lotte e conquiste sul piano sociale e dei diritti civili, troppo sbrigativamente liquidato e stigmatizzato come “anni di piombo”, allorché la strategia neofascista si manifesta nelle sue forme proprie.
Nei giorni che precedono il 30 settembre 1977, per ben due volte, i fascisti, a bordo di un’auto, sparano su alcuni ragazzi in diversi punti della nostra città, ferendo tre giovani. Il 30 settembre, un gruppo di fascisti di Balduina e Monteverde, usciti dalla sede del Msi di Viale delle Medaglie d’Oro, scortati da un blindato della polizia che gli fa da scudo, esplodono colpi di arma da fuoco, indisturbati, su un gruppo di giovani intenti a volantinare, per denunciare alla cittadinanza i tentati omicidi dei giorni precedenti.
Walter Rossi, 20 anni, giovane studente di Lotta Continua, muore colpito da un proiettile alla nuca. La polizia, presente in forze, carica i compagni che tentano invano di soccorrerlo, consentendo la fuga agli assassini.
Dopo anni di indagini e processi, nessuna condanna verrà inflitta ai colpevoli! Verità e giustizia mal si conciliano nella storia di questo paese e le tante stragi impunite, d’altronde, stanno lì a dimostrarlo.
Walter muore da antifascista, difendendo l’agibilità politica di tutti i democratici della capitale che, in centomila, parteciperanno, accanto al presidente (allora della Camera) partigiano Sandro Pertini, ai suoi funerali.
Da allora fino ad oggi, il ricordo di Walter, così come la pretesa di giustizia per il suo omicidio, non sono mai scemati, ed ogni 30 settembre i suoi compagni ne hanno dato prova, ribadendo, anche negli anni più bui in cui un sindaco fascista ha governato la nostra città, la volontà di non lasciare la memoria di Walter nelle mani di opportunisti e mistificatori.
Da allora c’è sempre stata una forte richiesta: difendere la nostra Costituzione democratica ed antifascista dai recenti tentativi di annichilirne le fondamenta e svuotarne i contenuti , affinché la si applichi e non la si modifichi.

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