La vicenda del video postato ieri da Grillo in cui difendeva il figlio dall’accusa di stupro e si diceva incredulo di fronte al tempismo “sospetto” con il quale la ragazza ha sporto denuncia (8 giorni dopo i fatti), ora la polemica è sbarcata nell’Aula di Montecitorio, dove erano riuniti i deputati per una seduta.
Il centrodestra attacca e chiede chiarimenti ma anche il capogruppo di Leu Federico Fornaro deplora il video del fondatore M5s.
La prima a prendere la parola è la deputata di Fratelli d’Italia Lucaselli che chiede la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo sul tema.
Molto dure anche le critiche della deputata della Lega Ravetto e di Fi Valentini ma anche Leu critica “il garantismo a correnti alternate” del Garante M5s.
Interviene anche Giulia Bongiorno a L’Aria Che tira su La7.
“Questo video lo porterò in Procura – ha detto – perché reputo che sia una prova a carico”.
“E’ una prova che documenta una mentalità dell’eufemizzazione, spesso usata dagli uomini per giustificarsi quando sono imputati” afferma Bongiorno che su questa linea di difesa aggiunge: “Si dice alle vittime, state attente.
Ma noi non ci facciamo intimidire!”
“C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi , dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare”.
Lo ha scritto Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo, in un commento – ripreso dal sito Open – al post su Fb di Maria Elena Boschi dove la deputata di Italia Viva critica il video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro e i suoi tre amici dall’accusa di stupro.
“Questo modo di concepire la giustizia, giocandola sui social e non nelle aule di tribunale, è aberrante.
Ed è ciò che suo marito Beppe ha sempre fatto con i suoi seguaci: si chiama giustizialismo.
Io invece aspetto e rispetto le sentenze, come tutti i cittadini”. Così Maria Elena Boschi risponde su Fb alla moglie di Beppe Grillo.
“Parvin Tadjik, la moglie di Beppe Grillo, risponde al mio video di ieri dicendo che suo figlio è innocente, che la ragazza era consenziente, che ci sono le prove. Io non faccio il processo sui social, gentile signora.
Le sentenze le decidono i magistrati, non i tweet delle mamme” aggiunge.
Non è il solito Beppe Grillo quello che ha parlato ieri sui social: freddure e sfottò lasciano il posto alle urla di un padre che si schiera, platealmente, dalla parte di suo figlio.
L’accusa che pende sulla testa del giovane Ciro è pesante: avrebbe violentato insieme ad altri tre ragazzi una studentessa.
La difesa del fondatore del M5s è a tutto campo e immediata scatena una durissima reazione politica.
Il tutto parte da una domanda (con annessa risposta) di Grillo: “Perché non li avete arrestati subito? Perché vi siete resi conto che non è vero che c’è stato lo stupro”.
Quindi, la chiosa disperata, urlata: “Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera”.
Sono passati quasi due anni da quella notte del luglio 2019 quando, dopo una serata passata al Billionaire in Costa Smeralda, i quattro giovani avrebbero violentato – questa l’accusa – la 19enne milanese di origine scandinava in vacanza nel nord Sardegna con un’amica.
Concluse le indagini a novembre 2020, la Procura di Tempio Pausania, competente per il territorio della Gallura, sta per tirare le fila dell’inchiesta.
A breve trasferirà gli atti al Gup del Tribunale e si conoscerà la sua scelta: richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione.
I legali hanno ribadito come i ragazzi si siano dichiarati innocenti “fin dall’inizio dell’inchiesta”.
Ora alla loro voce si somma anche quella, altisonante, di Grillo senior: “Una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni è strano.
E poi c’è un video in cui si vede un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande”, perché “sono quattro coglioni, non quattro stupratori”.
Ma Beppe non è l’unico papà coinvolto in questa storia.
Ci sono anche i genitori della studentessa che ha denunciato, i quali, attraverso una nota divulgata dall’avvocato Giulia Bongiorno, si dicono “distrutti.
Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante – affermano -. Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore sono strategie misere”.
“Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non è augurabile a nessuno.
Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza, è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi”.
Così su fb il capo politico del M5s Vito Crimi.
“Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente”.
Lo scrive il profilo Twitter della Lega.
“Le parole di Grillo sono inaccettabili, tutta la solidarietà alla ragazza denigrata.
Il M5S acceleri la sua transizione e con la guida di Conte abbracci sempre e comunque garanzie e principi dello Stato di diritto, quel video è semplicemente inconcepibile e da condannare”, scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano.
Quello di Beppe Grillo è “un video scandaloso, non sta a me dire chi ha torto e chi ha ragione, per quello ci sono i magistrati ma che Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso”.
Così la capogruppo Iv Maria Elena Boschi attacca in un video su twitter il fondatore M5S per la sua difesa del figlio.
“Le sue parole – scrive Boschi – sono piene di maschilismo, quando dice che la ragazza è sostanzialemnte una bugiarda perché c’ha messo 8 giorni a denunciare fa un torto a tutte le donne vittime di violenza perché forse Grillo non sa il dolore che passa nelle donne che a volte ci mettono anche settimane per superare dolore angoscia”.
E, incalza, “quando Grillo ci spiega che suo figlio è innocente perché non è in carcere né ai domicilairi dice un falso dal punto di vista girudico che non sta né in cielo né in terra”.
“E anche – aggiunge l’ex ministro – quando dice che i 4 ragazzi sono dei coglioni, dice lui, deresponsabilizza degli adulti maggiorenni e lo fa solo perché lui è famoso”.
Boschi aggiunge: “Mi piacerebbe che qualcuno, magari donna, nel M5s prendesse le distanze da Grillo e non perché io debba condannare il figlio di Grillo, non sta a me farlo e io sono garantista.
Ma di che si lamenta Grillo? Vi ricordate cosa ha fatto a me, a mio padre alla mia famiglia, mio padre è stato accusato di ben altri reati, non di stupro, poi archiviati. Ma quanto odio e volgarità spesso inspirati da Grillo e M5s, noi abbiamo aspettato i giudici a differenza sua”. “Oggi – conclude Boschi – Grillo ci spiega che ci sono due pesi e due misure, le regole che valgono per la sua famiglia e quelle che valgono per gli altri.
Caro Grillo ti devi semplicemente vergognare”.
“Tutti, ma proprio tutti sono garantisti con parenti e amici e forcaioli con gli avversari.
Per la Lega se di mezzo c’è il processo a Salvini, vale la presunzione di innocenza.
Se tocca al capo di Gabinetto di Giani è condanna istantanea.
Il Pd applica esattamente lo schema opposto, tifando per la condanna di Salvini e difendendo i compagni di partito. Di Grillo abbiamo ascoltato oggi l’appassionato intervento, dopo anni a difendere il giustizialismo più sfrenato.
Siamo rimasti in pochi ad essere garantisti senza se e senza ma”.
Lo dichiara in una nota Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia di Azione.
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